CronacaEconomia

Contro il Comune, edicolante costretto a chiudere: “Mi impediscono di lavorare”

LECCE-  Da domani l’edicola in cui il signor Mario Corsano lavora avrà la saracinesca abbassata. Perché dice, mi è stato impedito di lavorare. Le parole ricorrenti, durante il suo sfogo sono: “persecuzione, discriminazione, volontà di farmi del male perché la presenza di questo chiosco, proprio all’imbocco di viale Leopardi, sulla strada che porta in piazzetta Ludovico Ariosto, può dar fastidio a qualcuno”.
Riportiamo la ricostruzione dei fatti del titolare e del signor mario che ci raccontano di un’odissea cominciata nel 2012 quando Carlo Pisano, proprietario del chiosco, decide di investire acquistando la vecchia struttura , ampliarla e farci lavorare dentro l’amico Mario. L’idea è quella di offrire ai clienti un nuovo servizio, l’attività di caffetteria. Il progetto, redatto da un architetto arriva in comune e dopo un lungo iter, viene finalmente approvato dall’ufficio urbanistica nel 2015 con la variante dell’ampliamento per il bar. La situazione sembra finalmente sbloccarsi. Il titolare realizza la struttura nuova per una spesa di circa 135 mila euro più Iva e viene acquistata tutta l’attrezzatura per preparare il caffè. La licenza gli permetterà la vendita del caffè e prodotti preconfezionati.

A settembre scorso arriva però la batosta: il settore commercio del comune, questo sempre secondo il racconto dei protagonisti, revoca la licenza con una sorta di “ ci eravamo sbagliati”: l’autorizzazione era per l’installazione di una macchina da caffè per chi ci lavora dentro. Cioè il caffè preparato sarebbe dovuto essere consumato dai dipendenti. Ma tutti sanno che per questo non c’ è bisogno di alcuna autorizzazione. Il barista, appena assunto, viene licenziato. La macchinetta del caffè rimane inutilizzata. Durante il brevissimo lasso di tempo della Scia, periodo transitorio in cui l’attività viene sperimentata, i vigili urbani gli elevano una multa di 6 mila euro. Nel luglio 2014 il consiglio approva una delibera che vieta la caffetteria nei chioschi all’interno della circonvallazione. Nel 2016 viene ricalcolata l’occupazione del suolo pubblico e ai signori, proprio in virtù dell’ampliamento dell’attività e del servizio caffetteria viene aumentata la tassa che arriva a sei mila euro.

Quanto guadagna il signor Mario in un giorno con la vendita dei giornali? Bene che vada 40 euro. Ecco perché è più conveniente che l’attività rimanga chiusa.

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