CronacaPolitica

Olio tunisino senza dazi, la protesta: Fi porta i produttori italiani a Strasburgo

LECCE- Erano presenti in sala molti produttori di olio salentino e alcuni di loro, insieme ad altri provenienti da tutta Italia, parteciperanno alla seduta del Parlamento Europeo che, tra il 7 e il 10 marzo, sarà chiamato a votare il via libera all’importazione, senza dazi, fino alla fine del 2017, di 35mila tonnellate all’anno di olio d’oliva tunisino, in aggiunta alle attuali 56 700 tonnellate previste dall’accordo di associazione UE-Tunisia del 1995. Parte da Lecce la proposta di far sentire la voce della delegazione italiana e salentina in Europa, e a farsene promotore è il partito di Forza Italia che per discuterne ha invitato in città l’europarlamentare forzista Lara Comi.
L’incontro dal titolo “Non fila liscio come l’olio” è stato voluto dai dirigenti di Forza Italia, dal Movimento Regione Salento e da avviamo il Sud per discutere della scelta nefasta per l’agricoltura anche pugliese della decisione europea di commercializzare l’olio tunisino senza dazio.

forza italia4

Insieme all’euparlamentare Lara Comi il coordinatore regionale di Forza Italia Luigi Vitali, la vice coordinatrice Federica De Benedetto e Paolo Pagliaro dell’Ufficio di Presidenza. “Questa decisione, dice Pagliaro, è la dimostrazione più plastica del fatto che il governo italiano sia inconsistente anche a livello europeo e non abbia a cuore una regione come la Puglia che, con le maggiori percentuali nel Salento, è la prima produttrice di olio in Italia, senza pensare che i produttori salentini sono già ampiamente tartassati da Xylella. Il rischio immediato potrebbe essere il moltiplicarsi di frodi e di inganni, mescolando gli oli di oliva importati con quelli nazionali.  Ecco il senso della campagna di informazione e sensibilizzazione Salento Doc lanciata sui mezzi radio e tv di Telerama che invita ad acquistare i nostri prodotti nei supermercati. I consumatori scelgano con consapevolezza, trovando sugli scaffali dei supermercati i nostri prodotti, riconoscibili e identificabili. La proposta che si può sviluppare a livello regionale che Forza Italia sta sostenendo, è quella della creazione di una filiera che metta insieme produttori, commercianti all’ingrosso e catene di distribuzione per evitare frodi e inganni”.

La proposta legislativa è stata lanciata dalla Commissione Europea a settembre, “al fine di sostenere la ripresa della Tunisia dall’attuale periodo di difficoltà” dovuto agli attacchi terroristici, e ha avuto come suo sponsor principale l’Alta rappresentante Federica Mogherini. L’olio tunisino non raggiunge minimamente la qualità del nostro extravergine, eppure potrà essere commercializzato a prezzi più bassi. Un’evidente concorrenza sleale su cui il Partito Democratico ha messo il suo sigillo ma al quale l’italia deve saper dire no.

“Noi italiani non siamo in grado di difendere il nostro Made in Italy”, ha detto Lara Comi, per cui, “se dovessimo perdere la battaglia a Strasburgo, dovrà intervenire il governo italiano per non recepire l’accordo e fare in modo che quell’olio tunisino vada in altri Paesi comunitari”.

Articoli correlati

La sinistra cambia volto in Puglia. Vendola: “E’ la fine di una nomenklatura”

Redazione

Carlo Salvemini Sindaco di Lecce: venerdì la proclamazione

Redazione

Tensioni Pd-centristi, Ferrarese: “Niente giunta, se non c’è il Pd”

Redazione

Alcol anche per i minori, sigilli al distributore di bibite

Redazione

Norman Atlantic: al via le autopsie sui corpi delle 9 vittime

Redazione

L’Orologio delle Meraviglie “riaccende” Piazza Sant’Oronzo

Redazione