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“Basta m…. in mare”, una parolaccia contro il tubo a Torre Inserraglio

TORRE INSERRAGLIO- “Basta feci in mare”, ma detto con un termine più volgare per colpire nel segno, è il nome del gruppo d’azione locale Salento Uno.
Che si pone come primi obiettivi l’opposizione allo scarico a mare di Torre Inserraglio e alla volontà di concentrare proprio lì, a margine dell’area protetta “Parco Marino di Porto Cesareo”, in un area di altro pregio ambientale, anche lo scarico di Porto Cesareo e delle marine, e la salvaguardia e bonifica del canale Asso e del sottosuolo.

A Rimini, dove l’associazione omonima è attiva da vent’anni, l’azienda gestore eliminerà totalmente lo scarico a mare entro il 2020. Nel Veneto l’impianto di Servola considera ormai superflua la condotta di scarico, che verrà spenta gradualmente solo per non creare scompensi alla flora e alla fauna marina.

“A Nardò si continua ad insistere con lo scarico a mare e la condotta sottomarina -dicono- Un progetto evidentemente novecentesco, con l’aggravante di essere potenzialmente causa di conflitti tra due realtà, come Porto Cesareo e Nardò, che sono complementari e concorrenti nel settore trainante del turismo”.

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