Politica

Lecce: Giunta dei dissapori ma alcuno scontento in società partecipate, La Puglia Prima di Tutto fuori dal Comune

LECCE- Lo spazio lasciato libero dalla vicesindaca Carmen Tessitore è servito, in larga parte, ad aumentare gli scontenti che attendono, dal 2012, una sistemazione politica promessa in occasione della vittoria di Paolo Perrone. Se l’ingresso nel governo di Lecce città ha accontentato una componente di Forza Italia questo non ha smussato né la visione diversa dei referenti regionali e nazionali espressione del Salento, ne realmente velocizzato una ipotesi concreta di alleanza in vista delle prossime elezioni amministrative.

Giorni fa anticipammo che l’ipotesi di Perrone sarebbe stata incentrata su due step, un primo già accaduto sabato, con l’ingresso in giunta di Brandi e la nomina a vice sindaco di Messuti, ed un secondo potrebbe avvenire da qui ad un mese prevedendo un secondo mini rimpasto per soddisfare il Gruppo Grande Lecce, con l’ingresso in giunta al posto di Pasqualini del consigliere Daniele Montinaro e, al posto di Martini, Damiano D’Autilia anche se questo potrebbe già migrare non essendo fiducioso della promessa già più volte disattesa.

In Forza Italia scalpita Fernando Calo, La Puglia prima di tutto scompare dall’assise di Palazzo Carafa per la fuga di Rocco Ciardo e Paolo Cairo, stamattina sarebbe stata protocollata l’uscita dal gruppo, così come Roberto Martella pronto per una ricollocazione politica essendo ora in forze nel gruppo misto. Più ipotesi rispetto a questi nomi.

Probabilmente quella più credibile potrebbe essere la nascita di un nuovo Gruppo consiliare, secondo le voci di corridoio animato dall’onorevole Marti, e del quale farebbero parte Roberto Martella, Paolo Cairo e Damiano D’Autilia mentre Ciardo penserebbe ad una prima collocazione nel gruppo misto come l’indeciso Fernando Calo dopo la scelta del suo partito di indicare in giunta Nunzia Brandi per poi valutare il futuro in altre organizzazioni.A quanto si è letto in questi giorni, ma da noi mai preso in considerazione, c’è il capitolo legato alle nomine nelle Partecipate Sgm e Stp. Rispetto a queste coloro che insoddisfatti dall’attuale scacchiere politico pensano di poter fruire di un’incoronazione rimarranno delusi.

Tra i nomi tirati in ballo quello di Antonio Barba, già consigliere regionale, dello stesso D’Autilia e passando da Frasca, primo dei non eletti in consiglio regionale. La notizia infondata così come la speranza dei protagonisti in base alla legge 39 del 2013 che inibisce ad incarichi in società partecipate di tutti coloro che negli ultimi due anni siano stati pubblici amministratori o abbiano avuto ruoli in società private controllate o finanziate da pubbliche amministrazioni.

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