LECCE (di E.P.)- Dopo una settimana di coma, il suo cuore ha per sempre cessato di battere. Non ce l’ha fatta il bambino di 5 anni, colpito da una gravissima forma di meningite lo scorso 28 dicembre. Tra dolore e disperazione, i genitori hanno comunque deciso di mantener vivo il suo ricordo attraverso la donazione degli organi.
Tutto ha avuto inizio da una banale otite che è degenerata nel giro di qualche giorno. La febbre alta, poi le convulsioni. Una volta giunto al Vito Fazzi di Lecce, i medici hanno compreso subito la gravità della situazione e ne hanno disposto il ricovero in Rianimazione. Il bimbo sarebbe stato colpito da una meningite da streptococco pneumonia. Una forma fulminante ma non contagiosa. Un germe che fa paura, che può diventare estremamente aggressivo se le difese immunitarie che trova sono basse e non sono in grado di contrastarlo. E purtroppo, dopo una settimana di coma, il suo cuoricino ha smesso di battere.
La volontà dei genitori prostrati dalla sofferenza, ma che hanno avuto il coraggio di autorizzare il prelievo di organi, ha donato la gioia di tornare a vivere ad altri quattro bambini. Quattro le equipe operatorie tra i bisturi: Milano (Niguarda) per il prelievo di cuore, Spedali Riuniti di Bergamo per il prelievo di fegato, l’equipe dello stesso Fazzi per i prelievi di reni che saranno trapiantati al Gaslini di Genova e Bambin Gesù di Roma.