CronacaEconomia

Il mondo sommerso: un anno di lavoro nero, irregolare metà delle aziende

LECCE-È triste da un lato, allarmante dall’altro il bilancio di un anno di attività stilato dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro. In provincia di Lecce, su 624 aziende ispezionate nel 2015, 317 sono risultate, a vario titolo, irregolari. La metà del totale. Parliamo sia di impiego irregolare, che di mancata sicurezza sui luoghi di lavoro. Le ispezioni sono state effettuate in sinergia con la Direzione Territoriale del Lavoro e con i colleghi dell’Arma Territoriale di tutta la provincia.
1 azienda era del tutto sconosciuta alla pubblica amministrazione. Il settore dove è stata riscontrata la maggior incidenza percentuale di irregolarità è quello edile in cui, su un totale di 145 aziende ispezionate, ben 123 sono quelle nei cui confronti sono stati adottati provvedimenti di natura amministrativa e penale. 118 quelle operanti nel settore del commercio, 103quelle agricole, 71 tra alberghi e pubblici esercizi, con irregolarità che sono state rilevate per oltre il 73% di esse. Nel settore agricolo sono 89 le realtà irregolari su 103. Le ispezioni “tecniche”, vale a dire gli accertamenti tesi alla verifica delle condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro, hanno riguardato altre201 aziende.

I Carabinieri del NIL hanno esaminato la posizione lavorativa di 1537 lavoratori di cui 1.068 uomini e 469 donne. I lavoratori irregolari rappresentano più del 41% del totale. Totalmente “in nero” sono stati invece scoperti in 319. Sono 97 in tutto i lavoratori extracomunitari controllati, di cui 25 “in nero” e altri 23 assunti con rapporti di lavoro risultati a vario titolo irregolari. Sono 3 i lavoratori extracomunitari scoperti in stato di clandestinità. I lavoratori minori identificati sono stati 14, impiegati soprattutto d’estate nel settore turisrico-alberghiero. Per 7 di loro sono state accertate irregolarità riferite alle condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro e alle norme sul collocamento.

Sospesa l’attività imprenditoriale di 80 aziende per occupazione di lavoratori in nero in misura superiore al 20% della forza lavoro regolarmente impiegata, per un totale di sanzioni amministrative contestate e riscosse di € 154.200,00.

Nel 2015 sono state contestate 352 sanzioni amministrative, per un importo complessivo di € 1.381.851,25. Sono 603.895,26 euro, infine, i contributi previdenziali e premi assicurativi recuperati alle casse dell’INPS e dell’INAIL.

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