LECCE– Se a livello nazionale il tradizionale centro destra ha trovato una sintesi nel rinato rapporto tra Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini, in Puglia in vista delle prossime elezioni amministrative si riapre il dibattito su come individuare i candidati Sindaco in accordo con i Conservatori e Riformisti.
Se le primarie per i berlusconiani rappresentano l’extrema ratio, tra i fittiani, in vista delle elezioni del 2017, diventa un passo obbligato per individuare chi tra loro dovrà essere il nome da portare sul tavolo delle trattative o in un’ipotesi di consultazione con i candidati sindaco delle altre forze della coalizione. Sì, perché se il dibattito sul post Perrone può apparire prematuro all’interno del partito dell’ex Ministro più esponenti si dichiarano pronti a scendere in campo. I nomi per ora emersi sono quelli di Monosi, Messuti e Montinaro.
Tre M per una sola postazione tranne se non ne giunge un’altra, un’altra M, quella di Marti che di fatto andrebbe a cancellare le tre appena elencate. Ma se il deputato ha già sostenuto che non è tra i suoi programmi anche perché alcuno, cioè Fitto, glielo ha mai chiesto, gli altri aspiranti sono invece pronti a rivendicare la propria candidatura. Ma come giungere al l’individuazione di un unico nome? Per l’onorevole Marti, in caso di primarie di coalizione, non si può certo arrivare con più nomi e alcuno dei tre sarebbe pronto a fare un passo indietro. Monosi , il primo che pubblicamente ha avanzato la sua possibile discesa in campo per diventare Sindaco di Lecce, non ha dubbi sul fatto che alla pari con altri non è per nulla propenso a fare un passo indietro.
Ma l’attuale assessore al bilancio va oltre, alcuno può decidere chi dovrà esser il candidato da portare sul tavolo della coalizione e , in caso di consultazioni con i vari partiti assecondando la posizione del suo riferimento politico Roberto Marti secondo il quale ogni formazione non può presentarsi con più candidati, per Monosi non ci sarebbe che scegliere il nome dei fittiani attraverso le Primarie interne o sub primarie.
