BRINDISI- Stop immediato alla procedura di appalto, già in corso, per la realizzazione dello Shuttle Aeroporto di Brindisi-Rete ferroviaria, di prossima costruzione. Lo chiedono i gruppi consiliari di Fi alla Regione Puglia e al Comune di Brindisi che hanno spiegato le loro motivazioni durante una conferenza stampa a bordo del bus di linea urbana che collega, al costo di un euro e in meno di 12 minuti, la stazione centrale di Brindisi all’aeroporto.
Il coordinatore regionale di Fi, l’on Vitali, il capogruppo alla regione Andrea Caroppo e Mauro D’Attis,capogruppo al Comune di Brindisi, hanno parlato, documenti alla mano, di un’opera inutile e dai costi altissimi. “40 milioni di euro: uno sperpero di denaro che, come Forza Italia a tutti i livelli, dice vitali, chiediamo sia riprogrammato e destinato ad una soluzione davvero utile e strategica per l’importante infrastruttura aeroportuale brindisina”. Inoltre molto presto sarà attivo un collegamento diretto Lecce-Bari Palese, senza scambi e fermate intermedie (a parte Brindisi centrale), che permetterà di essere da Lecce all’aeroporto di Bari in un’ora e che porterà inevitabilmente, al declassamento di quello brindisino.
“Interroghiamo il Presidente Emiliano su tutta la vicenda – ha dichiarato Caroppo – sulla sostenibilità dell’intervento e sulla opportunità di spesa di decine di milioni di euro che di fatto non risolvono il problema di connettere direttamente il Salento al suo aeroporto più vicino. La nostra proposta è una riprogrammazione delle somme affinché siano investite su un collegamento ferroviario diretto.
“Il collegamento su gomma – ha dichiarato D’Attis – esiste già da tempo ed è molto semplice e poco oneroso. Lo shuttle è una inutile e una costosissima ripetizione. Tempi di percorrenza più lunghi, 2 o 3 cambi per essere da Lecce all’aeroporto, costo del biglietto di 3 euro per la sola tratta Ospedale Perrino-Aeroporto, numero di passeggeri previsti spropositato (minimo 1.100 al giorno per lo shuttle), duplicazione di un servizio motobarca interno al porto di Brindisi che già esiste e che basterebbe inserire nei servizi minimi finanziati dalla Regione: sono solo alcune delle ragioni per le quali l’opera non è altro che uno sperpero inutile di denaro.