Cronaca

“Grazie alla Xylella”, nascerà una discoteca. Il Comune di Taviano cambia il piano regolatore

TAVIANO- Il 18 febbraio 2015 viene acquistato un terreno in contrada Fontana, zona Li Sauli, a ridosso della nota Gallipoli. Il 26 febbraio, dopo pochi giorni, arriva la perizia che stabilisce che i 16 Ulivi secolari presenti su quel fondo sono “inequivocabilmente” malati di Xylella. Nessuno vuol interrogarsi sulle date, come sull’interesse ad acquistare un uliveto poi, da lì a poco, dichiarabile morto, malgrado il tutto sia lecito grazie alla legge regionale numero 41 del 2014 ed a un decreto ministeriale dello stesso anno che consentono l’espianto senza tanti problemi degli alberi, a meno che non fossero monumentali e tutelati per questo.
Nelle scorse ore il Comune di Taviano ha approvato una variante al proprio piano regolatore per la realizzazione di una discoteca in un’area destinata al verde agricolo, dove? Proprio lì, in contrada Fontana, zona Li Sauli, a ridosso della nota Gallipoli e sul terreno acquistato 7 giorni prima che la perizia del 26 febbraio 2015 stabilisse l’inequivocabile malattia e la relativa possibilità di espianto.

È arrivata al capolinea, dunque, la storia che Telerama aveva raccontato in tempi non sospetti, il 23 aprile scorso, con un servizio dal titolo “Via gli ulivi con “sintomi di Xylella”, rischio cemento: progetti per case e discoteca”. La Procura di Lecce, a quel tempo, aveva acceso un faro su due progetti, il primo relativo ad un’abitazione tra Sannicola e Alezio, per il quale i proprietari del fondo hanno presentato richiesta di svellimento di sette ulivi, e il secondo, invece, riguardante proprio la realizzazione della discoteca in località Fontana. Il nodo qual è? È la certezza con cui si ascrivono a Xylella i sintomi del disseccamento, ma senza analisi di laboratorio.

La struttura per intrattenimento danzante – musicale progettata dalla Yes srl sorgerà in un ex deposito di palme (ce ne sono 126), in una zona confinante ad ovest con “proprietà privata olivetata avente gli inequivocabili sintomi di Xylella fastidiosa”, idem a nord e a est, come descritto nella perizia tecnico agronomica allegata al piano progettuale e stilata dall’agronomo Piero Tunno, tra l’altro presidente del Distretto florovivaistico pugliese. Nei quasi due ettari interessati, però, oltre a 60 cespugli di querce spinose, ci sono anche 16 piante secolari di Ogliarola “che presentano gravi sintomi dell’attacco di Xylella fastidiosa”, aveva detto ancora la perizia. E questo, appunto, sembra essere bastato.

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