LECCE (di Raffaella Meo)- Il sig. Giovanni è un gran lavoratore, non se n’è mai stato con le mani in mano. Originario di Messina, si è trasferito a Lecce 9 anni fa con la sua famiglia: lui, la moglie e i due figli.
Prima aveva un’attività in proprio, ma ha dovuto mollare. Da allora ha fatto tutti i mestieri: ha lavorato come operaio, cameriere e, negli ulrimi tempi, per due supermercati, come magazziniere e non solo. Ma anche queste attività hanno chiuso per colpa delle crisi ed ora sta per essere sfrattato. In passato ha fatto domanda per una casa parcheggio, ma era molto basso in graduatoria. Grazie alla Caritas, che gli ha concesso un “prestito della speranza”, ha trovato una casa. E, finché ha lavorato, ha sempre pagato regolarmente l’affitto. Poi il buio. Con il lavoro, se n’è andata anche la certezza di avere un tetto sulla testa per i suoi figli. Ed è questo che chiede lui, con la dignità di ogni Uomo abituato a lavorare: avere un impiego, uno qualsiasi.
L’appello è a tutti i leccesi. E quello che bisogna avere ben chiaro è che in questa situazione potremmo trovarci tutti, da un momento all’altro.