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LE PAGELLE – Catanzaro-Lecce 2-1: promossi e bocciati tra i giallorossi

CATANZARO (di Carmen Tommasi) – Detto fatto: non era stata definita una partita facile alla vigilia e non lo è stata nel corso dei 95’ e oltre disputati tra salentini e calabresi. Sblocca il risultato la freccia franco-maliana Abdou Doumbia con un gran gol di destro dal limite dell’aria che agghiaccia lo stadio “Ceravolo”. I padroni di casa ci provano con Razziti al 24’ che sfiora il pari, ma la fortuna non assiste l’ariete lombardo. Sul finire del primo tempo è, poi, un assedio alla porta di Grandi da parte di capitan Moscardelli e soci, anche se si va a riposo con un solo gol di scarto per i salentini. Nel secondo tempo, dopo nemmeno cinquanta secondi, il capitano Mimmo Giampà pareggia i conti e fredda Perucchini e soci. La gara con il passare dei minuti si incattivisce e cresce anche il Catanzaro. Al 65’ sempre Doumbia ha la palla del raddoppio, ma niente da fare è ancora 1-1. Alza il baricentro anche la formazione ospite e con Cosenza al 74’ di testa cerca il gol vittoria. Al 76’’ un gol fortunoso di Razziti porta i suoi sul 2-1. I giallorossi cercano il pareggio, con insistenza, fino al fischio finale. Finisce con la vittoria dei calabresi e con la prima sconfitta del Lecce dell’era Braglia: i giallorossi non riescono a vincere in quel di Catanzaro da ben 32 anni.

LE PAGELLE

Filippo Perucchini: MURO FRAGILE. Impegnato nel primo tempo solo dal giallorosso Razziti, se la cava a dovere. Cambia un po’ la sinfonia nel secondo tempo, perchè aumenta leggermente il lavoro per il gigante bergamasco. Nulla può (o quasi) sull’1-1 messo a segno da Giampà e poi si fa infilare da Razziti su una sua ribattuta (col tocco del compagno Cosenza) per il 2-1. VOTO 5.5.

Franco Lepore: DUTTILE. Il centrocampista di San Pio gioca ancora da terzino destro nel 4-4-2 voluto da Braglia e dimostra di essere quasi sempre all’altezza. In copertura si sacrifica molto e così facendo perde molto del suo potenziale offensivo. Non molla fino alla fine, anche se sbaglia qualche dispimpegno di troppo. VOTO 6.

Giuseppe Cosenza: NECESSARIO. Parte subito forte: si gira al 3’ in area di rigore e prova a sorprendere l’estremo Grandi che risponde presente. Il forte centrale giallorosso nel primo tempo ipnotizza gli avversari e dalle sue parti si passa con difficoltà, ma sembra troppo nervoso e anche falloso: decisamente meglio nelle precedenti uscite. Sfiora il gol di testa e tocca per ultimo la sfera per l’autorete del 2-1. VOTO 5.5.

Nicolò Gigli: NON ESALTANTE. Il tridente composto da Mancuso-Razziti-Taddei non si dà di certo un grande da fare, questo, è vero, ma il biondino ex Fiorentina bada bene agli avversari. Anche se nella ripresa si fa superare in più di un’occasione dagli avversari (non è il solo). VOTO: 5.5.

Matteo Legittimo: INTUITIVO. In estremo silenzio e in punta di piedi, il terzino di Casarano con l’arrivo di Piero Braglia si è conquistato un posto da titolare e le prestazioni in campo danno ragione al tecnico di Grosseto. Nasce, però, dalla sinistra la rete del pareggio degli avversari. VOTO: 6.

Balint Vècsei: SI RIFARÀ. Dalla destra sin dai primi minuti si accentra e prova a impensierire il portierone dei padroni di casa, ma sbaglia sempre qualcosa sul più bello. L’impegno non manca e la sua qualità è visibile a tutti, anche se sembra ancora acerbo in alcune circostanze. Esce al 63’ st. VOTO 5.5.

Sergiu Suciu: INSIPIDO. Commette un numero considerevole di piccoli errori e si limita al lavoro sporco. Apporto timido e di poca sostanza. Può e deve dare di più. VOTO 5.

Giuseppe De Feudis: RIEQUILIBRATORE. Può andare in gol nei primi minuti del primo tempo, ma il “geometra” giallorosso non si fa trovare pronto. Ingaggia un duello fisico e ruvido contro gli omonimi giallorossi: alla fine non ci sono né vincitori né vinti. VOTO 6.

Abdou Doumbia: FURETTO. Insuperabile nell’uno contro uno, proprio come in quel periodo in cui faceva impazzire di gioia i tifosi giallorossi. Al 16’ fa un gran gol di destro al volo da fuori area. Letteralmente scatenato sull’out di propria competenza e gli avversari stanno a guardare. Ha anche la chances di segnare la doppietta personale, ma Grandi si supera. Sfiora ancora il pareggio sul finire del match. Maledettamente impreciso. VOTO 6.5.

Davide Moscardelli: CAPITAN CORAGGIO. Con l’assenza di Romeo Papini il bomber di Mons indossa la fascia di capitano e si fa sentire a suon di tanto lavoro sporco per i suoi e anche con le parole. Deve ancora ritrovare la condizione fisica, dopo l’infortunio, ma, come sottolinea sempre Piero Braglia, il Lecce non può prescindere dalla presenza dell’ex Bologna (anche quando non è al top). VOTO 6.

Davis Curiale: FANTASMA. “Il problema non è quello che Davis non riesce a fare gol, ma l’assenza della prestazione”: così Braglia nella conferenza stampa del post partita di ieri. Al 16’ pt ha l’occasione per sbloccarsi ma sembra girargli tutto storto. Ce la mette tutta, ma sembra essere lontano anni luce dal proficuo giocatore di quando indossava la maglia del Trapani. Coraggio Davis, il Lecce ti aspetta. Esce al 63’ st. VOTO 4.5.

Gianluca Freddi (dal 63’): DISATTENTO. Perde al 68’ st una palla, poco dopo un’altra, che fa arrabbiare Braglia e poi aiuta come può la squadra fino al fischio finale. VOTO 5.

Juan Surraco (dal 63’st): FREDDO. Fresco di rientro dall’infortunio regala energia ai suoi nel momento più duro del match. Ha la qualità e la fantasia che servono ai giallorossi, con la speranza che il suo “recupero” sia definitivo. VOTO 5.5.

Alessandro Carrozza (dal 77’ st): IMPRECISO. Sbaglia un gol già fatto e calcia fuori a porta vuota. Il destro non è il suo piede, ma era la sua occasione per tanti motivi. VOTO 5.

Allenatore Piero Braglia: IL POKER NON È SERVITO. Prova di maturità non superata per Lepore e soci. Era una partita dalle emozioni forti per il tecnico dei salenti (che a Catanzaro ha giocato e come allenatore ha portato il club calabrese in serie B), e oggi non riesce a dare un brutto dispiacere alla sua ex squadra. Che peccato. VOTO 6.

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