BARI- Il giorno dopo la sentenza del Tar che ha respinto il ricorso di 31 agricoltori leccesi e brindisini e accolto in parte quello di un proprietario terriero di Torchiarolo, per il Commissario straordinario per l’emergenza Xylella, Giuseppe Silletti, è tempo di fare il punto. L’avvocatura dello Stato ha inoltrato il sunto di quanto deciso dai giudici ma negli uffici di Lungomare Nazario Sauro è in corso un approfondito studio delle sentenze emesse per progettare il da farsi e comprendere a pieno la discrepanza tra le due decisioni.
Ciò che è certo, per cominciare, è che Silletti dovrà ricontattare i ricorrenti, proprietari dei terreni raggiunti dal decreto di espianto, per riprogrammare la tempistica dell’intervento. Non ruspe da domani, per intenderci. Ma sarà dato un lasso di tempo di giorni entro il quale i proprietari dovranno organizzarsi per l’espianto. Altrimenti, come prevede il decreto, si procederà d’ufficio. Più semplice nel terreno del proprietario di Torchiarolo che si è visto accogliere in parte il ricorso, lì si procederà con l’abbattimento delle sole piante infette.
Poi si passerà a Brindisi. E’ stata accertata e confermata, infatti, l’infezione sulle tre piante individuate. I tempi per gli abbattimenti saranno brevi, giusto il tempo necessario affinché la Regione riperimetri l’area interessata consentendo così l’emissione dei decreti di abbattimento. Due settimane, certamente molto meno di un mese.
Nelle prossime ore, la Forestale manderà i rinforzi nelle campagne. Nuovi uomini, saranno infatti impegnati per le analisi di tutte le piante. Da gennaio ad aprile il vettore muore, dopo aver depositato le uova, 4 mesi necessari per tamponare la velocità con la quale riesce ad espandere l’infezione.
