Cronaca

Spari e feriti al Fazzi: evaso pericoloso ergastolano

LECCE- Ammanettato e scortato da due agenti, è stato accompagnato in ospedale per fare un’endoscopia. Appena gli hanno tolto le manette dai polsi, ha aggredito i poliziotti, li ha disarmati, ha sparato, li ha feriti, è scappato continuando a sparare. Un uomo è stato colpito di striscio ad una gamba. Ha puntato la pistola in faccia ad una donna e le ha rubato l’auto. Alla guida, ha travolto una guardia giurata. Un pericolosissimo ergastolano, reo confesso dell’omicidio di un uomo, ora è libero. Una scheggia impazzita in fuga.  La terribile sequenza si è svolta nell’ospedale Vito Fazzi di Lecce. L’evaso è Fabio Perrone, 42 anni, di Trepuzzi. Perrone è strato condannato all’ergastolo per omicidio aggravato dai futili motivi, tentato omicidio e possesso di arma da fuoco. La notte tra il 28 e il 29 marzo del 2014 ha ammazzato a sangue freddo Fatmir Makovic, montenegrino, e ferito il figlio 16enne della vittima. Noto come “l’omicidio del bar Gold”, quell’episodio stravolse la comunità di Trepuzzi.

FOTO PERRONE

Oggi ha disarmato due agenti della polizia penitenziaria: Antonio Caputo, di Martano, ed enzo petrachi, di melendugno. Caputo è il più grave. In un primo momento si è temuto per la sua vita. Operato d’urgenza, ora è fuori pericolo. Lo avevano scortato al Vito Fazzi. I tre hanno preso l’ascensore e raggiunto il terzo piano, reparto di chirurgia, dove c’è un’ala riservata al servizio endoscopico. Hanno camminato, i due agenti e Perrone ammanettato. Pochi secondi dopo, appena è stato liberato, il detenuto si è scagliato come una furia contro i poliziotti penitenziari ed ha sparato. Prima c’è stata una colluttazione. I testimoni hanno sentito urla e rumori di mobili scaraventati in aria. Poi hanno sentito i colpi di pistola. Tutti hanno urlato: medici e infermieri hanno fatto entrare tutti in reparto. Chiudendosi le porte dietro. I proiettili hanno raggiunto di striscio quest’uomo alla gamba, hanno perforato una porta.

 

 

A terra c’è ancora un’ogiva. Perrone è scappato, armato. Arrivato nel parcheggio, aveva bisogno di un’auto e se l’è
presa, puntando l’arma contro una donna alla guida di una Toyota Yaris di colore grigio. La donna rapinata ha avuto un malore. Alla guida della Yaris, Perrone ha sfondato le sbarre all’ingresso dell’ospedale, ha urtato con la vettura una guardia giurata della Securpol Security.

Poi pare sia andato in direzione Gallipoli. Ma da lì è semplice prendere qualunque direzione, perchè si possono imboccare la tangenziale Est e la ovest, andare verso sud o verso Brindisi. E i posti di blocco di polizia e carabinieri sono ovunque, fino a Leuca e fino a Bari.

 

“Sembrava il set di “Gomorra. La serie” -ha detto qualcuno dei presenti- Invece era tutto vero. Poteva essere una strage.  Ed ora è caccia all’uomo.

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