LECCE – C’è chi come lavoro fa il reporter, il freelance, il comunicatore e professioni simili. Mestiere affascinante, una vera e propria missione (a volte), ma ultimamente non facile da portare a termine per più motivazioni e anche molto pericoloso, soprattutto in alcune zone del mondo: “Più di 700 giornalisti sono stati uccisi negli ultimi dieci anni, semplicemente per portare notizie e informazioni al pubblico, ma solo il 7% dei casi vengono risolti, e si indaga pienamente su meno di un reato su dieci”. A lanciare l’allarme è il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, in occasione della Giornata internazionale per la fine dell’impunità dei crimini contro i giornalisti, istituita nel 2014 dall’Unesco. Sono dei dati questi più che allarmanti, pericolosi e che fanno riflettere: la domanda sorge spontanea: “Si può morire per il solo ‘gusto’ di fare il proprio lavoro?”
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