PORTO CESAREO – Della struttura in legno del bar Gelateria Alexander, nel centro di Porto Cesareo, è rimasto solo uno scheletro annerito. Alle prime luci dell’alba gli arredi, il pavimento, la copertura, fumavano ancora. È stata una notte di paura in via S. Pellico, a due passi dal mare. Le fiamme hanno avvolto il bar in pochissimo tempo, e l’intervento dei vigili del fuoco, alle due del mattino, non è servito a limitare i danni che sono ingenti.
Qualcuno potrebbe aver appiccato il fuoco volontariamente, ma al momento si tratta solo di un sospetto, avvalorato dal fatto che nel giugno scorso fu trovato proprio vicino al locale, un ordigno inesploso: a due bombolette di gas e tre bottiglie di piccole dimensioni, tutte da mezzo litro, con all’interno del liquido infiammabile. Anche questa volta però nessuno ha stabilito con certezza che l’avvertimento fosse rivolto ai proprietari del bar. La bomba, a cui era stata accesa anche la miccia, fu trovata a metà strada tra il bar ed il vicino ristorante Lu Cannizzu, danneggiato dal fuoco nella notte.
L’ipotesi del corto circuito non è esclusa. Nel bar ci sono diversi macchinari da cui sarebbe potuta partire una scintilla. Saranno le successive perizie a stabilirlo. Il bar è gestito da Alessandro Peluso, 31anni di Porto Cesareo. I carabinieri stanno conducendo le indagini per capire cosa sia accaduto
Foto Emiliano Peluso