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“Non fermarono loro quel treno”, assolti gli ultrà

ROMA – “Per non aver commesso il fatto”. Con questa sentenza sono stati assolti i tre ultras giallorossi dall’accusa di concorso nel reato di interruzione di pubblico servizio, per aver tirato il freno d’emergenza del treno espresso Roma-Lecce, in partenza da Roma il primo novembre 2010 alle ore 00,50, dopo che il convoglio si era avviato.“I testi della difesa avevano riferito che dopo aver assistito alla partita Roma-Lecce, salirono a bordo degli autobus riservati alla tifoseria giallorossa per essere trasportati in stazione dove avrebbero dovuto prendere il treno delle 23:30 in direzione Lecce, allorquando furono improvvisamente fermati dalla Polizia perché ritenuti responsabili del lancio di petardi all’interno dello stadio durante la partita. Condotti in Commissariato e identificati arrivarono in ritardo in stazione. La biglietteria era chiusa e tentarono di comprare il biglietto ferroviario presso la biglietteria automatica.

Intanto il treno stava per partire. Tale circostanza indusse diversi tifosi a salire a bordo senza biglietto, ma la Polfer li fece scendere dal treno. Intanto gli animi di chi era già a bordo del treno iniziavano a scaldarsi sia per il ritardo nella partenza che per aver gli agenti fatto scendere i loro amici senza biglietto. In quell’istante le porte del treno si chiusero e il convoglio iniziò a muoversi allorquando la sua corsa fu bruscamente interrotta da ignoti viaggiatori che avevano azionato il freno d’emergenza. Gli agenti della Polfer notarono che quattro giovani tifosi del Lecce uscivano da uno scompartimento in tutta fretta e si accomodavano in quello adiacente. Tale movimento insospettì gli agenti, che decisero di fermare i quattro ultras giallorossi e, dopo averli fatti scendere, li consegnarono alla Polizia per la successiva identificazione.

Il collegio difensivo è costituito dagli avvocati Sergio Santese, Giuseppe Milli e Maurizio Memmo, del foro di Lecce. Il Giudice monocratico della decima sezione del Tribunale di Roma, Clementina FORLEO, ha accolto integralmente la tesi difensiva che, rigettando la richiesta di condanna della Pubblica Accusa, ha mandato assolti gli imputati per non aver commesso il fatto”.

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