Cronaca

Rubano mezzi agricoli e chiedono il “riscatto”: due arresti, coinvolto anche un consigliere

PORTO CESAREO-Due pastori arrestati per tentata estorsione e ricettazione e un consigliere comunale di minoranza di veglie indagato per favoreggiamento personale. Con la tecnica del cavallo di ritorno hanno provato a farsi consegnare due mila euro dai tre fratelli titolari di un’azienda tra Nardò e Porto Cesareo, vittime del furto di costosi attrezzi agricoli, tra cui un trattore gommato.
Alcuni mesi di indagini e i carabinieri di campi salentina, al comando del Maggiore Nicola Fasciano e del Tenente Giancarlo Porta hanno individuato e arrestato i responsabili di una tentata estorsione.

Il 29 gennaio scorso dall’azienda spariscono i macchinari. I militari cominciano ad indagare, e scoprono che dietro c’è molto di più. Forse un’associazione , operativa tra il nord di Lecce, Taranto e Brindisi che ruba chiedendo alle vittime del denaro per la restituzione dei macchinari.

La collaborazione delle vittime è stata preziosissima. Hanno seguito passo passo le istruzioni dei militari, ed gli hanno permesso di incastrate i responsabili: Gabriele Salvatore Ingusci, 35 anni, residente a Boncore e Leonardo Fasiello, 42 annì, di Avetrana, oltre che il consigliere comunale di Veglie, 30 anni, che ha fatto da mediatore, incontrando le vittime, provando a convincerle a pagare, anche con un sconto sulla cifra, lasciando intendere che i due i aguzzini avessero dei contatti con la malavita, perché a loro volta costretti a pagare un debito di droga.

L’incontro tra l’esponente politico e i tre fratelli è stato registrato. Il consigliere era insieme ad un amico, estraneo alle indagini, che ha confermato tutto. Il 30 enne invece si è messo nella posizione scomoda prima di negare, poi di non ricordare.

Le vittime sono state avvicinate più volte, anche in locali pubblici, come bar. I due pastori, con l’azienda vicina a quella dei fratelli, descrivevano nei dettagli i macchinari rubati per dare la prova che ne fossero in possesso, che però non sono stati trovati dai carabinieri. In casa di Ingusci, durante la perquisizione, sono state trovate 32 cartucce illegalmente detenute. Fanno presupporre la presenza di un’arma.

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