Cronaca

Salvò passeggeri sulla nave in fiamme: dopo la medaglia, Lecce applaude il suo eroe

LECCE- Non si sente affatto un eroe, dice di aver fatto solo il suo dovere e di averlo fatto con tantissimi altri colleghi che, quella notte, hanno vissuto nell’inferno in mare dell’incendio della nave Norman Atlantic. Un inferno in cui 9 persone hanno perso la vita. 19 sono ancora disperse.
Il traghetto era nelle acque tra l’italia e l’albania. Quel 28 dicembre 2014 la macchina dei soccorsi fu straordinaria. Come ultimo anello della catena c’era chi, arrivato dal cielo in elicottero, si è calato sul ponte della nave e, facendo la classica selezione “Prima le donne e i bambini” (una selezione spiacevole, come racconta oggi lui), ha salvato decine di persone.

Le imbracava perché potessero essere tirate sù. Il mare era in burrasca, il vento e la pioggia sferzavano i visi e fuoco e fiamme erano ovunque. Il luogotenente dell’Aeronautica Militare giovanni Ingrosso, dopo aver ricevuto la medaglia dal presidente della Repubblica su richiesta del ministero della Difesa, oggi riceve anche l’abbraccio ufficiale della sua città.

Ed è stato anche il giorno in cui sei persone hanno ricevuto le stelle al merito del lavoro: Pierluigi Porpora, Anna Maria Bonci, Giuseppe Tondi (per lui ha ritirato la tgarga il presidente dei maestri del lavoro Antonio Fracasso), Domenico Cornacchia, Fernando Occhilupo e Bruno Campa.

TARGHE

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