RACALE – Palazzo D’Ippolito a Racale diventa uno scrigno della memoria, la memoria dei migranti. Perché in tanti, tantissimi, partirono dal Salento in cerca di un futuro. Il GAL Serre salentine presenta il “Museo-Laboratorio dell’Emigrazione delle Serre Salentine”. Un viaggio nelle emozioni, alla scoperta della storia dei nostri parenti e compaesani, partiti dai comuni delle Serre -Alezio, Alliste, Casarano, Collepasso, Galatone, Gallipoli, Matino, Melissano, Neviano, Parabita, Racale, Sannicola, Taviano, Tuglie-. Il Museo-Laboratorio non è statico, ma uno spazio vivo, dinamico che vuol favorire la conoscenza e la comprensione del fenomeno migratorio, soprattutto per le giovani generazioni. E, nel tempo, si arricchirà di nuovi materiali ed animazioni. Ecco perché, accanto al tradizionale taglio del nastro, ci si è spostati tutti in Piazza San Sebastiano per assistere allo spettacolo teatrale “Via”, di Fabrizio Saccomanno e Stefano De Santis con Fabrizio Saccomanno e Sara Bevilacqua, che racconta la grande e dolorosa emigrazione degli italiani che andarono a lavorare nelle miniere di carbone in Belgio, l’Italia del dopoguerra, il viaggio nei treni rinchiusi come bestie, il duro lavoro in miniera e, ovviamente, la tragedia di Marcinelle.
Il Laboratorio è anche “Nodo Locale” della Rete Regionale del Progetto “Pugliesi nel Mondo” creata con il supporto del Servizio Pugliesi nel Mondo della Regione Puglia per la ricerca di documenti e materiali sull’emigrazione pugliese.