TARANTO- Sarà risarcita la famiglia di un operaio dell’Arsenale della Marina militare di Taranto che lavorò a contatto con l’amianto e si ammalò di mesotelioma pleurico che ne causò la morte.
Il giudice del lavoro di Taranto ha condannato il ministero della Difesa a risarcire 400 mila euro agli eredi. Lo annuncia il presidente di Contramianto onlus, Luciano Carleo. L’operaio, che morì a 57 anni, fu dapprima impiegato come coibentatore sulle navi militari. Successivamente, da magazziniere, distribuiva manufatti di amianto.