LEVERANO- «Esperienze di contenimento del disseccamento rapido dell’ulivo da xylella fastidiosa», questo il titolo del convegno itinerante, tra Leverano, Oria e Galatone, in cui si rendono noti gli ottimi risultati ottenuti nel corso della sperimentazione effettuata dagli esperti del Cra-Centro di ricerca per la Frutticoltura di Caserta, diretto dal prof Marco Scortichini, che abbiamo già avuto modo di seguire tra gli uliveti infetti in un nostro servizio tg lo scorso maggio.
Dopo mesi di intensi studi, l’esperto è tornato a parlarne a Leverano, nella sede della Banca di Credito Cooperativo, del suo composto brevettato in Israele, a base di rame e microelementi ed è ammesso in agricoltura biologica. Agisce come un fertilizzante. La pianta viene irrorata utilizzando una lancia che spara il composto a 10 atmosfere, ed il prodotto agisce su due fronti: uccide il batterio e rafforza le difese immunitarie dell’albero. Il trattamento risulterebbe più efficace sugli alberi potati, laddove cioè l’inoculo del batterio è stato abbattuto.
Ma non solo. Per valutare gli effetti del composto israeliano, il Dott. Nicola Cristella, l’ Agrotecnico Paolo Marangi e la dott.ssa Laura Presicci dello studio Agroambientale TERRA NOSTRA DI LIZZANO, con la super visione del prof. Scortichini, hanno proceduto con un’altra sperimentazione basata su un sistema ad ENDOTERAPIA: hanno iniettato il preparato direttamente all’interno del circolo linfatico della pianta utilizzando pompe elastomeriche o iniezioni singole. I risultati ottenuti sono stati soddisfacenti.
«Ora manca -dichiara l’esperto- la prova scientifica dell’efficacia della cura». Del resto si spera possa davvero rappresentare una strada contro abbattimenti ed eradicazioni.
Elisabetta Paladini