CronacaPolitica

Alberi distrutti dalle piogge, donna fa sciopero della fame. Il Sindaco: “Siamo intervenuti”

ORIA- Negli anni ha perso frutti, ha assistito all’essiccamento degli alberi, al marcire delle radici. In generale a danni ingenti, consumati davanti ai suoi occhi. La proprietaria di un fondo agricolo in contrada San Lorenzo, a Oria, da cinque anni non riesce a risolvere un problema: è assente uno scolo delle acque piovane che porta, in seguito alle piogge autunnali, invernali e primaverili ad un allagamento del fondo.
Dal settembre 2010, con l’ausilio dei legali, si è rivolta ai vari sindaci (Ferretti prima, Pomarico e poi nuovamente Ferretti), ai due commissari prefettizi che si sono alternati, al comando dei Vigili Urbani, all’Ufficio Tecnico comunale ed al Corpo Forestale dello Stato, oltre che al Prefetto di Brindisi. “Un continuo scarica-barile -denunciano i familiari- intervallato da provvedimenti “promessi” e non eseguiti (c’è un’ordinanza esecutiva alla quale non ha fatto seguito alcun provvedimento pratico), che hanno portato la donna a lasciare la propria abitazione per recarsi sul posto e aspettare, disperatamente, un aiuto CONCRETO (dopo essersi sentita dire nell’ultima chiamata effettuata: “Ci sono altre priorità, ha aspettato cinque anni, può aspettarne sei”). Cardiopatica, ha deciso di abbandonare ogni tipo di terapia, non bere e non mangiare avvisando tutti gli enti già a conoscenza del suo problema”.

Ricevuta la lettera, abbiamo contattato il sindaco Cosimo Ferretti, il quale ha sottolineato come sia venuto a conoscenza della situazione solo due giorni fa: “Non posso ricordare un fatto segnalatomi nel 2010, quando il comune fu commissariato. Sono sindaco da pochi mesi. Due giorni fa ho ricevuto la telefonata di una vigilessa che mi parlava della situazione della signora in questione ed ho subito inviato Polizia Municipale e gli uffici tecnico e agricoltura, chiedendo una relazione in merito, che sto aspettando. Poi vedremo cosa si potrà fare. Ma non si può fare lo sciopero della fame e minacciare la propria morte per ogni singolo problema che si prospetta al Comune. Basti pensare al problema delle discariche abusive nelle contrade -dice- Non basta denunciare l’abbandono incontrollato dei rifiuti perché poi il sindaco mandi qualcuno a pulire. Bisogna avere senso civico, non gettare rifiuti. Il Comune fa la propria parte, ma fa un richiamo al senso civico dei cittadini”.

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