Economia

Diminuiscono contenziosi tributari, Leo: “Cittadini senza soldi anche per ricorsi”

LECCE- La cifra complessiva scende perché l’Agenzia delle Entrate trova l’accordo con il contribuente, ma anche perché i cittadini sono sfiduciati o non hanno risorse per sostenere le spese delle impugnazioni. Parliamo dei contenziosi tributari con i numeri diffusi dalla terza indagine di Confartigianato Imprese Puglia che parlano chiaro: a livello regionale i ricorsi pendenti presso le commissioni provinciali scendono da da 33.337 a 26.206. Ma Lecce è la prima provincia con 8.151 contenziosi, a cui seguono Foggia con 6.900, Bari con 5700, Taranto con poco più di 4mila e infine Brindisi con poco meno di 1300.
Freccia in alto invece per i ricorsi pendenti presso la commissione regionale, dove le istanze salgono da 9.295 a 12.917. È quanto emerge dalla terza indagine sul contenzioso tributario, realizzata dal Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia.

Rispetto all’ente impositore, ben 12.453 contestazioni (pari al 47,5 per cento) riguardano l’Agenzia delle entrate, 5.402 (pari al 20,6 per cento) contro enti locali, 3.161 (pari al 12,1 per cento) quelle presentate contro l’Agenzia del territorio.Lecce seconda per giorni utili a definire il ricorso: ne servono 963.

A Bari 545, A Brindisi ce ne vogliono più di 690, a Foggia 1.106, e a Taranto 1.036. E’ l’avvocato tributarista Leonardo Leo a mettere l’accento sulla mancanze di risorse dei cittadini tra le motivazioni delle cifre in discesa: “Sempre più di frequente – dichiara Leo – i contribuenti non hanno soldi da investire nelle impugnazioni o vi rinunciano perché del tutto sfiduciate. Il calo complessivo – conclude Leo – è imputabile anche a quello che si definisce “Accordo con adesione”, quando l’ente impositore trova un’intesa col contribuente e non si approdo al contenzioso”.

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