LECCE- L’estate l’hanno trascorsa in mezzo ad una strada, tra un marciapiede e l’altro, sulle scale delle chiese. Qualcuno si è offerto di custodire un paio di valige e qualche mobile che si portano appresso, la casa della carità di don Attilio Mesagne li ha ospitati per qualche giorno.
Ma la situazione di Sonia Russo e Italo de Carlo, giovane coppia senza una casa, non è cambiata da quando oltre un mese fa sono stati cacciati via dal titolare di un’azienda agricola che in cambio di lavoro offriva loro vitto e alloggio.
Sono arrivati in redazione per l’ennesimo appello, accompagnati da un’associazione di volontariato perché loro non sanno proprio come muoversi. Da qualche giorno hanno aperto con la forza il portone di un edificio diroccato nel centro storico e dormono li. Le giornate le passano per strada.
“Non è vero che abbiamo denaro da parte e una casa dove poter andare, come ha scritto qualcuno, dice Sonia. Eccola l’abitazione un tempo di mia madre e che ora appartiene a tutti i miei fratelli, e siamo in 9. Non è abitabile: è stata smantellata, non ci sono neanche i bagni”. Italo e Sonia non hanno nessuno.”Per le nostre famiglie è come se non esistessimo”.