CronacaEconomia

Sansificio, il Comune: “Continueremo ad opporci, ricorso in appello”

TREPUZZI- “Non ci aspettavamo una decisione di questo tipo, ma ciò che è certo è che non abbiamo alcuna intenzione di assecondare questa realizzazione”. È così che il sindaco di Trepuzzi, Oronzo Valzano, annuncia la decisione di impugnare di fronte al Consiglio di Stato la sentenza con cui il Tar di Lecce ha resuscitato il progetto, contestatissimo, del sansificio. Una doccia fredda per i trepuzzini, soprattutto per i residenti del quartiere Votano-Specchia. È lì, a 400 metri dalle loro case, in contrada Bonavoglia Sgobitello, che dovrebbe traslocare l’opificio attivo fino a qualche anno fa in pieno centro cittadino, in via Kennedy.
“Abbiamo già fatto un atto forte, la revoca di una precedente determinazione del Consiglio comunale. Ora andremo avanti – dice Valzano – e affronteremo la questione nei termini e nei modi che ci saranno consentiti. La volontà è di continuare ad opporci all’impianto”.

Nei prossimi giorni, una riunione di giunta detterà la strada. La mazzata del Tar non è da poco: ha dato ragione alla Calor System srl, capovolgendo le tesi del Comune. Innanzitutto perché ha ritenuto che non siano mai stati fissati i termini entro i quali la società avrebbe dovuto ottemperare agli oneri di realizzazione. Anzi, ha ribadito che è stato lo stesso ente, nella convenzione sottoscritta il 20 giugno di due anni fa, ad attestare l’assenza di ritardi imputabili alla Calor System.

Contemporaneamente, con quello stesso atto il Comune avrebbe rimarcato “la fattibilità dell’operazione derivante anche dal già espresso giudizio di compatibilità paesaggistico-ambientale (avente ad oggetto uno specifico progetto) contenuto nei precedenti atti del procedimento di variante”.

L’ente, in sostanza, secondo i giudici amministrativi, nella seduta del Consiglio comunale del dicembre 2013 non avrebbe potuto rimangiarsi il via libera rilasciato pochi mesi prima. Anzi, per il Tar ha trascurato “non solo l’interesse imprenditoriale del privato, ma anche la portata economica dell’attività industriale che la società si è impegnata ad avviare e le relative ricadute nel territorio”. Nessuna rilevanza agli impatti di possibili emissioni industriali, a pochi metri dalle abitazioni. Il progetto, tra l’altro, non è stato neppure sottoposto a valutazione di impatto ambientale, poiché la portata del nocciolino da lavorare quotidianamente non supera i quantitativi oltre i quali la procedura è obbligatoria.

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