LECCE- Le notti senza alcolici sono già stabilite per legge. Sulla carta. Ma renderle realtà, qui e ora, nel Salento, sarà un’impresa. È un punto che, nelle scorse ore, il Guendalina ha visto inserire tra le prescrizioni della Prefettura: rispetto rigoroso del limite fissato nella legge 160 del 2007, relativa al codice della strada. Significa che, oltre al divieto assoluto di alcolici ai minorenni, neppure ai maggiorenni possono essere venduti dopo le due di notte. La modifica subentrata il 30 luglio 2010 ha concesso un’ora in più, fino alle tre, ammorbidendo le sanzioni: prima una multa da 5mila a 20mila euro e poi, dopo due infrazioni nel biennio, la sospensione della licenza per un periodo compreso tra i sette e i trenta giorni.
“Il vero problema, però, sono le vendite degli abusivi”, dice Maurizio Pasca, presidente nazionale del Silb, il sindacato dei gestori di locali da ballo. “C’è una forte attenzione nei confronti delle discoteche regolari, ma non su chi, sfuggendo a ogni prescrizione e a ogni controllo, resta impunito. Per i gestori, invece, ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità”.
Ancora più netto Vito Vergine del Sib, una delle sigle sindacali che riunisce i lidi balneari: “Sono favorevole alla stretta, ma se orientata solo in questo modo renderà le discoteche solo il luogo in cui verrà digerito l’alcol comprato altrove. Ognuno dovrà fare la sua parte”.
Il riferimento è alla necessità di dover metter mano all’intera filiera: anticipare le feste sulla spiaggia, gli orari dei ristoranti, i predisco. “Il rispetto dei ruoli prima di tutto, dice Vergine. Anche i lidi devono fare i lidi, altrimenti non sono più stabilimenti ma locali da ballo al pari degli altri”.
