UGENTO– “Il Sud non può diventare una pattumiera con tutti questi problemi. Non si può aggiungere problema a problema”. Così il vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca, mons. Vito Angiuli, commenta alla Radio Vaticana la crescente protesta in Puglia per il progetto governativo di trivellare il mare in cerca di petrolio. Lo fa proprio nel giorno in cui da Bari arriva la conferma sulla formalizzazione dell’opposizione alle trivellazioni: l’Avvocatura regionale, infatti, sta impugnando i singoli decreti del Ministero dell’Ambiente – sono 9- inerenti le valutazioni di impatto ambientale ( V.I.A.), riferite ai permessi di prospezione sismica (con la tecnica dell’Air Gun) rilasciati a società multinazionali.
Mons. Angiuli è stato duro: “Per quanto riguarda il problema più specifico, quello delle trivelle, pare sia acclarato che da noi ci sia poco petrolio, oltretutto di scarso valore. Non si vede quindi il motivo di impegnare questo nostro territorio, che si fonda sul turismo e non si capisce perchè si debba deturparlo senza poi avere dei vantaggi, perchè non ce ne sarà nessuno di carattere economico. La scelta non sembra quindi razionale. Questo è il punto fondamentale. Non risulta comprensibile perchè si debba dare addirittura a sette multinazionali il compito di portare avanti delle ricerche che non porteranno alcun vantaggio economico ma che sicuramente deturperanno il territorio. Se si tiene conto che l’unica risorsa del Meridione e del Sud Salento è il turismo, vuol dire che si aggiunge danno a danno”.
