Cronaca

Lorenzo aveva una malformazione al cuore. Nel pomeriggio si sono celebrati i funerali

LECCE- Lorenzo Toma era affetto da una cardiomiopatia ipertrofica, che può causare anche una morte improvvisa. Lo ha accertato l’autopsia eseguita nella prima mattinata sul corpo del ragazzo stroncato da un infarto all’alba di domenica, dopo una notte passata a ballare in discoteca, al “Guendalina” di Santa Cesarea Terme. Nel pomeriggio si sono celebrati i funerali nella chiesa di San Giovanni Vienney, in piazza Partigiani a Lecce. La famiglia aveva chiesto fossero riservati, ma in pochi hanno rispettato questa volontà. TeleRama sì.
Si dovrà aspettare, invece, per altre 48 ore per avere un primo esito degli esami tossicologici per stabilire se il giovane abbia assunto o meno droghe e alcol oppure se la morte sia stata dovuta solo a cause naturali. Solo dopo si potrà considerare il caso, almeno dal punto di vista penale, chiuso oppure no. Il fascicolo è aperto contro ignoti per morte come conseguenza di altro reato, formulazione necessaria anche per il conferimento dell’autopsia. Sul tavolo del pm di turno Stefania Mininni, ora, ci sono i primi risultati a firma del medico legale Alberto Tortorella. All’esame autoptico era presente il cardiologo Claudio Perrone, consulente nominato dalla famiglia della vittima.

Di sicuro, per il 19enne è stato fatale l’ispessimento delle pareti del cuore, che avrebbe provocato un edema polmonare. È questo che avrebbe provocato la sensazione di caldo e soffocamento che il giovane avrebbe accusato prima di accasciarsi al suolo e perdere conoscenza. Una versione confermata dagli amici che erano con lui, ascoltati a decine dai carabinieri. Delegati alle indagini i militari del nucelo investigativo di Lecce.

Al vaglio degli investigatori anche i video che avrebbero ripreso Lorenzo durante la serata, ma non mentre ha iniziato a sentirsi male, alle 6.20 del mattino, tra l’altro quando il locale avrebbe già dovuto essere chiuso, come rimarcato nelle scorse ore dal prefetto di Lecce, Claudio Palomba, che ha riconvocato per mercoledì il comitato per l’ordine e la sicurezza.

Il primo esito dell’autopsia, tuttavia, sembra iniziare a dare un’altra piega ai fatti, che potrebbero essere lontani dal racconto di una notte di sballo. Tra l’altro, Lorenzo, stando alle testimonianze degli amici, non avrebbe mai fatto uso di sostanze stupefacenti. Sul giallo della bottiglia, ora si dovrà capire, dopo il punto delle indagini tra pm e carabinieri: diverse quelle sequestrate, di Lemonsoda, che qualcuno avrebbe offerto al ragazzo mentre era in pista. Risalire a quella giusta, in ogni caso, sarà un rebus.

Al vaglio degli inquirenti anche i tabulati della centrale operativa del 118, per capire se c’è stato oppure no un ritardo nei soccorsi.

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