LECCE- I medici per il servizio 118 come mosche bianche: gli avvisi pubblici banditi sono andati praticamente deserti. Non solo, era stata prevista l’assunzione a tempo determinato a copertura di un posto per la centrale operativa, ma il medico ha rinunciato all’incarico. A dirlo è Giovanni Gorgoni, direttore generale della Asl, per spiegare i paradossi a cui negli ultimi giorni si è stati costretti ad assistere: venerdì pomeriggio, ad esempio, è stato il responsabile dell’intero servizio 118, Maurizio Scardia, a dover coprire personalmente il turno a Copertino, a causa della concomitanza di ferie e malattia del personale medico.
Un equilibrio così precario da rompersi spesso, specie in questo periodo in cui si concentrano picchi di emergenza e necessità di smaltire le ferie. Le criticità non sono state risolte, tanto che la Asl è costretta a lanciare un appello: «Ribadisco per l’ennesima volta – dice Gorgoni – la nostra piena disponibilità ad assunzioni a chiamata diretta, visto che con i regolari bandi fino a questo momento non abbiamo risolto il problema. Chiunque abbia i titoli per ricoprire l’incarico, può farne richiesta».
Il direttore parla di “un mercato del lavoro al momento carente sull’area dell’emergenza-urgenza”. «Solo qualche giorno fa – ha detto – abbiamo stilato la graduatoria per la mobilità di 17 medici di pronto soccorso autorizzati dalla Regione: abbiamo avuto soltanto sei disponibilità, di cui quattro da fuori regione. E su queste grava la legge 114 del 2014, che subordina il perfezionamento della mobilità al parere vincolante dell’azienda di provenienza. Solo per fare un esempio: su 400 telegrammi inviati per la mobilità infermieristica, abbiamo avuto l’assegno per circa trenta operatori». Per l’estate 2016, dunque, conviene già organizzarsi a partire da adesso.
