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Linfoma di Hodgkin: Asl di Lecce prima in Italia per uso farmaco biologico

LECCE- La Asl di Lecce ha scelto di essere in trincea contro il Linfoma di Hodgkin. Prima in Italia, ha avviato uno studio multicentrico che serve a valutare l’efficacia di un particolare farmaco biologico, il Brentuximab Vedotin.
Lecce ha arruolato i primi due pazienti italiani che hanno da poco completato il primo ciclo di terapia. Ora, con lo studio presentato in mattinata in conferenza stampa in via Miglietta, si prevede in Europa il coinvolgimento di altri 170, dei quali 40 in Italia.

L’obiettivo primario, ovviamente, è avere più risposte metaboliche complete dopo due cicli di Brentuximab in associazione con chemioterapia nel trattamento di pazienti con diagnosi sfavorevole in stadio I-II. Con la finalità duplice di provare ad implementare le possibilità di guarigione e di ridurre il carico tossico dei trattamenti sanitari.

La sfida leccese è stata resa possibile grazie al rilascio del Parere Unico da parte del Comitato etico Area 3 ed al successivo nulla osta di AIFA, l’agenzia italiana del farmaco. Il medicinale è stato autorizzato da poco per uso ospedaliero, anche perché incide in maniera consistente sulla spesa farmaceutica. È però un particolare anticorpo monoclonale che va a colpire determinate cellule. La Asl leccese ha scelto di usarlo già in tempi non sospetti, quando la normativa impediva ancora di metter mano al portafogli. “Va riconosciuta la lungimiranza”, dice il direttore generale Giovanni Gorgoni.

Lo studio è stato ideato come sperimentazione no-profit, non ha finalità commerciali ed ha come unico obiettivo il miglioramento della pratica clinica quale parte integrante dell’ assistenza sanitaria. Il farmaco sarà fornito gratuitamente dall’azienda farmaceutica Takeda Millennium. La Fondazione Italiana Linfomi, sponsor della ricerca a livello nazionale, ha chiesto al Comitato Etico di Lecce l’attivazione dello studio presso il laboratorio DReAM in affiancamento/collaborazione con l’Ematologia dell’Ospedale Vito Fazzi, sotto la responsabilità del Prof. Massimo Federico, in qualità di Coordinatore dello Studio, e del Dr. Nicola Di Renzo in qualità di Sperimentatore responsabile presso l’Ematologia dell’Ospedale Vito Fazzi.

A idearlo a livello europeo è stato un team di ricercatori guidato dal Professori Massimo Federico, titolare della Cattedra di Oncologia Medica presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, ed attualmente visiting professor presso il Laboratorio Diffuso di Ricerca interdisciplinare applicato alla medicina (DReAM), e dal Professor Marc Andrè dell’Università belga di Louwen.

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