LECCE-Dalle littorine anni Cinquanta ancora in uso all’elettrificazione di due linee ferroviarie nel Leccese. Ferrovie del Sud Est prova a scrollarsi di dosso polemiche e vergogna che l’hanno travolta nelle ultime settimane e deposita in Regione l’istanza per l’attivazione della procedura di valutazione di impatto ambientale per il progetto di elettrificazione che coinvolge 25 comuni, per un totlae di 84 chilometri di strada ferrata.
Gli interventi sono previsti sulla tratta Lecce- Gagliano del Capo e su quella che collega Maglie ad Otranto, con la realizzazione di tre sottostazioni elettriche.
Copia dello studio di impatto ambientale e del progetto definitivo è stata depositata presso la sede dell’Ufficio programmazione, politiche energetiche, Via, Vas della Regione, a tutti i Comuni interessati e alla Provincia di Lecce.
Entro 60 giorni dovranno essere depositate le osservazioni, poi inizierà a marciare il progetto di ammodernamento che si aspetta da tanto, troppo tempo.
L’opera è una parte del progetto più ampio che prevede di realizzare una metropolitana di superficie per collegare anche Martina Franca con Lecce, oltre al resto del raccordo con Gallipoli, Otranto e Gagliano del Capo. Si comincia da queste ultime due tratte, le più in sofferenza.
In ballo, in totale, ci sono cento milioni di euro, contenuti nel decreto Sblocca Italia, dopo che, il 10 ottobre scorso, l’ottava commissione della Camera dei deputati ha approvato un emendamento ad hoc presentato dal capogruppo Pd Enrico Borghi. 100 milioni recuperati fra i risparmi e le spese inefficienti del capitolo “Grandi opere” previsto nel decreto. Nella speranza che anche stavolta non facciano il giro della Polonia prima di approdare nel Salento, come nell’inchiesta per l’acquisto dei treni diesel.