SQUINZANO- Sulla Squinzano-Casalabate sono state spezzate già 13 vite umane, l’ultima morte risale ad agosto del 2014. Per alcuni cittadini che vivono in quella zona, la strada è insicura e anche la Provincia di Lecce ha dato loro ragione provvedendo a deliberare un allargamento. Ma non basta. L’opera, così come prevista nel progetto originario è ancora insicura. Paolo Caliandro, insieme ad alcuni cittadini, ha organizzato una raccolta firme per chiedere alcuni interventi e i dirigenti provinciali hanno risposto positivamente al loro appello: li hanno incontrati e stanno cercando di esaminare la richieste. Ora, però, i cittadini chiedono che le istituzioni facciano presto.
La prima conferenza dei servizi è saltata perché mancava il sindaco di Squinzano, Mino Miccoli, e l’ingegnere Zaccaria dello stesso comune: non era ancora pronta la documentazione necessaria. L’8 luglio ci sarà la nuova conferenza dei servizi.
Le richieste dei cittadini sono semplici: si chiede che le due rotatorie previste vengano spostate nei due punti più pericolosi e che venga installato il guardrail dall’inizio di Squinzano fino a Casalanate in polietilene: un materiale che quando c’è un impatto si deforma ma non diventa una ghigliottina come quelli in ferro. Tra le richieste anche quella di intitolare la Squinzano – Casalabate in memoria delle vittime della strada. Inoltre, i cittadini vogliono che gli alberi vengano reimpiantati nelle 6 rotatorie. Le istituzioni sembrano ben predisposte, ma bisogna lottare con le lentezze burocratiche, nel frattempo meglio essere molto prudenti su quella strada così insidiosa.
Gaetano Gorgoni