LECCE- Durante quest’ultima campagna elettorale abbiamo assistito ad un uso improprio della questione morale, maneggiata come una clava da alcuni contro altri. Da alcuni candidati contro un altro.
Umberto Uccella, del direttivo Pd ed ex segretario provinciale, interviene commentando la notizia dell’ indagine della Procura di Lecce con una riflessione: “Oggi, Sergio Blasi, giustamente, dichiara, con i virgolettati riportati sul nuovo quotidiano di puglia, la propria integrità morale. E, giustamente, Giuseppe Taurino sostiene la legittimità del proprio operato di Direttore dell’ARIF. Ma, mentre Giuseppe Taurino non nega di aver sostenuto Blasi in campagna elettorale. Non si capisce perché però, Blasi dichiari di non avere alcun rapporto personale con Taurino. Eppure Tutti sanno, continua uccella, che Taurino dirige l’ARIF perché voluto lì, con grande determinazione, da Sergio Blasi, all’epoca, Segretario regionale del partito. Nulla di strano e nulla di scandaloso.
“Ma, allora, perché negare un rapporto che, in campagna elettorale, è stato più che esplicito? E visibile ad occhio nudo? Non ci sarebbe bisogno di negarlo, perché, di per sé, non c’entra nulla con fatti e circostanze che abbiano rilevanza penale. Che se ci sono stati, saranno accertati dalla magistratura e non compete né a me né ad altri censurare preventivamente, con condanne sommarie di tipo mediatico.
“L’attività investigativa faccia il suo corso anche in nome di una solidarietà tra compagni. Ho combattuto per questo l’uso improprio della questione morale in campagna elettorale. Come un’arma brandita per ottenere qualche preferenza in più“. “Diciamoci la verità: dice a chiare lettere Uccella: dispiace dirlo, in quell’attività di tiro al bersaglio verso Abaterusso, si segnalò proprio Sergio Blasi. Il quale, più volte, ribadì e sottolineò una sorta di incompatibilità morale della candidatura di Ernesto Abaterusso. Con ineleganza e grave caduta di stile”.
