LECCE-“Siamo qui oggi per esprimere la nostra disapprovazione e il nostro disappunto nei confronti di chi ha additato la nostra realta’ lavorativa e sociale come amorale non possiamo, non accettiamo, ci rifiutiamo di essere ghettizzati in questo modo”. A urlare la propria rabbia ai piedi della prefettura di Lecce sono i lavoratori della M.slot di Racale. La società operante sul mercato del noleggio delle slot machine, riferimento a livello nazionale per concessionari di rete ( lottomatica Sisal Snai) e per produttori di schede gioco, prima fu colpita da un’interdittiva antimafia nell’ottobre 2014.
La società faceva prima capo alla famiglia De Lorenzis, la quale cedette le quote societarie. Il prefetto nominò quindi tre amministratori straordinari. Quando, però, a febbraio scorso, con un’operazione della guardia di finanza scattarono delle misure cautelari nei confronti degli ex proprietari, furono messi a capo dell’azienda tre amministratori giudiziari.
20 giorni dopo, il riesame dissequestrò l’azienda perché scomparve dalle ipotesi di reato la parola “mafia”. Le quote societarie passarono allora nelle mani di un nuovo soggetto “moralmente irreprensibile” dicono gli stessi lavoratori. “Eppure -dicono- ‘ autorità amministrativa non ha revocato i suoi provvedimenti e noi rischiamo di finire in mezzo ad una strada”. “La mafia non è qui!” gridano.
Foto Stefano De Tommasi