Cronaca

Dopo 19 anni la vedova nera torna a “pizzicare”, 34enne finisce in ospedale

LECCE- E’ rimasta silente per 19 anni. Ora, la vedova nera, la stessa ritenuta responsabile del fenomeno del tarantismo nel Salento, torna a “pizzicare”. Per il morso di questo ragno (nome scientifico Latrodectus tredecimguttatus), P.S., un 34enne leccese, è finito in mattinata in ospedale, al Vito Fazzi di Lecce.
Stava raccogliendo origano e timo assieme ad un amico, tra la macchia di un’area incolta in contrada Masseria La Greca, vicino all’aeroporto Lecce Lepore, quando, intorno alle 10.30, si è sentito pungere alla gamba, scoperta per via dei pantaloncini. Dopo 15 minuti, ha iniziato ad accusare dolori lancinanti prima all’addome e poi ai reni. In preda a forti spasmi muscolari e tremori, è stato accompagnato al Fazzi. Non riusciva a stare in piedi, sudava tanto ed era molto agitato a causa dei crampi addominali e lombari, i sintomi tipici del morso del ragno.

Il giovane è stato preso in carico da due sanitari del Pronto soccorso e dal dott. Carmelo Catanese, dirigente medico del reparto di Rianimazione. È stato interessato il Centro antiveleni di Milano, che ha consigliato una terapia di supporto al cortisone. Poi, dopo due ore, è arrivata la vera diagnosi, fatta da Roberto Pepe, che nel nosocomio cittadino lavora come infermiere presso il reparto di anestesia ed è, tra l’altro, l’aracnologo del Museo di Storia Naturale di Calimera.

Il suo occhio allenato ha permesso di risalire al colpevole: quel ragno, in particolare, pizzica di nascosto e i segni sono quasi invisibili. Per questo il fenomeno è detto “latrodectismo”.

Al 34enne sono state mostrate le foto dell’animaletto e ha riconosciuto subito la vedova nera, caratterizzata da puntini rossi sul dorso e in grado di attaccare il sistema nervoso centrale e periferico.

Per P.S. è stata necessaria la terapia a base di calciogluconato per provare ad alleviare il dolore, che, però, ha continuato a persistere tanto da rendersi necessario il ricovero presso la Stroke Unit.

“L’ultimo episodio di latrodectismo – spiega Pepe – risale al 1996, quando venne punto il contadino Oronzo R. nei pressi di masseria Legreste, a Uggiano La Chiesa. Il morso venne diagnosticato nell’ospedale di Panico di Tricase dal dott. Salvatore Silvio Colella, allora direttore del reparto di Rianimazione. Il fenomeno è interessante anche perché quel tipo di ragno coabita nello stesso habitat della più grossa tarantola, che si riteneva fosse la causa del tarantismo, ma solo perché era l’unico animale visibile, mentre la vedova nera no”.

T.C.

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