CronacaEconomia

Fse, milioni di euro per tornare al passato: nuovi treni fermi, rispuntano le littorine

LECCE-La vecchia littorina spinge a più non posso. E il viaggio sulla tratta Lecce- Gagliano ci riserva più di qualche sorpresa. Anzi, la beffa: si ritorna al passato, sui vecchi treni lenti e sudici, le automotrici fabbricate nel 1959, nonostante la pioggia di milioni di euro spesi da Fse, 120 solo per l’ammodernamento delle tratte oltre a quelli per l’acquisto di 52 vagoni (27 nuovi e 25 ristrutturati), per i quali è in corso a Bari un’inchiesta per truffa aggravata transnazionale.
I nuovi Atr 220, che arrivano fino a 120km orari, sono già, per buona parte, solo un ricordo. Almeno per ora. Fermi, rotti, con una manutenzione che tarda ad arrivare. E al loro posto sono stati rispolverati i vecchi convogli su cui si viaggia in queste condizioni, che abbiamo sperimentato e documentato nelle scorse ore: aria condizionata inesistente, finestrini abbassati per respirare, tende lerce e sporcizia ovunque, per non parlare dei bagni, impraticabili. Nessuna pedana per far salire i disabili. Chiediamo al controllore se c’è almeno possibilità di portare con noi una bicicletta: non su questo treno, il bagagliaio è chiuso. Forse potremmo su un altro, di sicuro sui nuovi, ma al momento viaggiano a singhiozzo. Da almeno un mese.

E perché? Perché hanno bisogno di assistenza qualificata, che non c’è. Ecco il paradosso. Ci avevano promesso il futuro: tempi di percorrenza abbattuti e standard qualitativi almeno accettabili. E invece, sono stati solo un assaggio i convogli bianchi e rossi, spinti da motori Man diesel e dotati di motrici con alloggiamenti per biciclette, aria condizionata, riscaldamento e bagni (di cui uno per disabili). Sono di fabbricazione polacca (Pesa Bydgoszcz). Per essere manutenuti, è necessario rivolgersi ad una officina di Bari. “I dipendenti delle Fse – ci spiegano dal sindacato Filt Cgil – non hanno ricevuto l’aggiornamento della formazione per queste nuove automotrici e non possono ripararle, perché per i primi anni di contratto l’azienda che le ha fornite doveva assicurare anche l’assistenza”.

E dire che lo scorso anno, in pompa magna, era stato dato l’annuncio: per l’estate nove coppie di treni veloci, tre su ciascuna tratta da Lecce per Otranto, Gallipoli e Gagliano del Capo. Invece, per ora non ci resta che il viaggio old style.

Tiziana Colluto

 

 

 

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