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Lavoratori affetti da tubercolosi: prestazioni a carico dell’Inps

tubercolosi diritto

Il lavoratore dipendente affetto da tubercolosi ha diritto a prestazioni economiche erogate dall’Inps per le cure tubercolari, a determinate condizioni.

Si tratta di indennità sostitutive o integrative della retribuzione, spettanti al lavoratore dipendente affetto da tubercolosi e ai suoi familiari a carico. Non è necessario che i familiari siano assicurati.

Hanno diritto all’assistenza antitubercolare anche i titolari di pensione o i titolari di rendita nonché i loro familiari.

Requisiti

Per avere diritto all’assistenza antitubercolare è necessario che il lavoratore abbia una serie di requisiti:

  • Requisito amministrativo, almeno un anno di contribuzione (52 settimane) nel corso di tutta la vita lavorativa, senza limiti di tempo e anche non continuativa;
  • Requisito sanitario, la malattia in fase attiva.

La domanda deve essere presentata dall’interessato esclusivamente telematicamente, avvalendosi del proprio Pin personale o rivolgendosi ai patronati.

Il lavoratore in possesso dei requisiti menzionati ha diritto all’Indennità giornaliera antitubercolare (IG), all’indennità post-sanatoriale (IPS), all’assegno di cura e sostentamento (ACS).

Indennità giornaliera antitubercolare (IG)

L’Indennità giornaliera antitubercolare è corrisposta durante il periodo di ricovero o di cura ambulatoriale, a partire dall’insorgenza della malattia o dal ricovero, fino alla stabilizzazione o alla guarigione. L’indennità è corrisposta per tutti i giorni di assistenza, anche le domeniche e festività, ed è pari fino a 180 giorni a quella che spetterebbe in caso di malattia comune ai lavoratori. Oltre i 180 giorni non può comunque essere inferiore ad una misura minima stabilita dalla legge e rivalutata ogni anno e continua ad essere corrisposta fino alla cessazione del ricovero o della cura ambulatoriale.

L’ammontare dell’IG è pertanto pari a:

  • 50% della retribuzione media giornaliera dell’ultimo mese lavorativo, fino al 20° giorno;
  • 66,6% della retribuzione media giornaliera dal 21° fino al 180° giorno;
  • Euro 13,12 (ridotta per familiari a carico dell’assicurato a 6,56 euro) per il 2014, come misura minima e comunque se la malattia dura più di 180 giorni e fino alla stabilizzazione o guarigione.

La prestazione non è dovuta nei casi e per tutto il periodo in cui il lavoratore abbia diritto a percepire dal datore di lavoro l’intera retribuzione.

L’indennità post-sanatoriale (IPS)

L’indennità post-sanatoriale spetta al termine di un periodo minimo di 60 giorni di ricovero in luogo di cura per tubercolosi, e decorre dal giorno successivo alla data di stabilizzazione o guarigione (ossia, dalla cessazione dell’indennità giornaliera) per una durata di 24 mesi. L’indennità post-sanatoriale spetta anche se l’assistito lavori o fruisca dell’intera retribuzione. Essa infatti assolve ad una funzione terapeutica e non è preordinata al sostentamento del lavoratore. L’ammontare dell’indennità spetta in misura fissa ed è pari a 21,88 euro per il 2014 (ridotto, per i familiari a carico dell’assicurato a euro 10,94).

L’assegno di cura o sostentamento (ACS)

L’assegno di cura o sostentamento (ACS) viene erogato al termine dell’indennità post-sanatoriale (spetta a  coloro che hanno percepito l’IPS e nel caso si riscontrino a causa della malattia tubercolare dei postumi invalidanti) agli assistiti ed ai loro familiari a carico, la cui capacità di guadagno in occupazioni confacenti alle loro attitudini sia ridotta a meno della metà a causa della tubercolosi.

L’assegno viene erogato in misura fissa mensile per 2 anni, rinnovabile a domanda senza limiti di tempo, in permanenza dei requisiti richiesti.

L’assegno è incompatibile con la normale retribuzione e con il lavoro a tempo pieno.

La domanda va presentata entro 90 giorni dalla data di cessazione dell’indennità post-sanatoriale (IPS) o in caso di rinnovo, entro 90 giorni dalla fine del precedente assegno di cura e sostentamento.

L’importo mensile dell’assegno per il 2014 è pari a 88,28 euro.

L’IG e l’IPS possono avere maggiorazioni per familiari a carico, il cui importo è pari all’importo giornaliero degli Assegni per il nucleo familiare. Invece, l’ACS non ha maggiorazioni; infatti, esso viene erogato in misura mensile e non giornaliera come le altre due indennità economiche.

Maggiorazioni

L’IG e l’IPS possono avere maggiorazioni per familiari a carico, il cui importo è pari all’importo giornaliero degli Assegni per il nucleo familiare. L’ACS non ha maggiorazioni; infatti, esso è erogato in misura mensile e non giornaliera come le altre due indennità.

I familiari cui spettano le maggiorazioni sono gli stessi aventi diritto all’assistenza antitubercolare in misura ridotta al 50% come familiari dell’assicurato. Per tutti è richiesto il requisito della vivenza a carico.

Conservazione del posto di lavoro

Va poi chiarito che i datori di lavoro che occupano più di 15 dipendenti hanno l’obbligo di conservare il posto ai lavoratori affetti da tubercolosi fino a 6 mesi dopo la data di dimissione dal luogo di cura per avvenuta guarigione o per stabilizzazione con mansioni ed orario adeguati alle residue capacità lavorative (Legge 419/75, articolo 10).

 

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