Cronaca

Colpo alla Scu: arrestato in Ungheria il latitante Antonio Pellegrino

SQUINZANO- Antonio Pellegrino, 41 anni, capo clan della Scu, frangia squinzanese è in carcere. Il pericoloso latitante sfuggito alla cattura nel corso dell’Operazione Vortice Deja vu dello scorso novembre è stato arrestato domenica in Ungheria mentre tentava di attraversare la frontiera con la Romania. L’arresto è stato eseguito  dalla polizia Ungherese, con il coordinamento operativo dei Carabinieri del R.O.S. e con il Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia del Ministero dell’Interno.

Il latitante era stato colpito da mandato di arresto europeo perché indagato per associazione mafiosa, traffico internazionale di stupefacenti e reati contro la Pubblica amministrazione in concorso con esponenti politici.

Aveva con se documenti falsi e 25.000 euro in contanti. Il personale ha immediatamente riconosciuto il latitante dal vistoso tatuaggio che aveva sul collo ed il successivo esame delle impronte digitali ha poi confermato la sua identità. Era anche ricercato a seguito dell’Operazione White Butcher condotta il 31.05.2015 dalla Guardia di Finanza per traffico internazionale di sostanze stupefacenti. All’appello manca il fratello patrizio.

L’11 novembre scorso i Carabinieri del R.O.S. e del Comando Provinciale di Lecce avevano arrestato, nel corso dell’operazione Vortice Deja Vu 26 persone ritenute appartenenti a vari clan mafiosi della frangia leccese della Sacra Corona Unita attiva attiva soprattutto nei comuni di: Squinzano, Campi Salentina, Trepuzzi.

Tra i 52 indagati anche tre amministratori pubblici. A governare su tutti il  Clan Pellegrino (capeggiato da francesco, detto “Zù Peppu”ergastolano, padre di antonio e patrizio. Un ruolo di capoclan lo aveva anche sergio NOTARO anche lui sfuggito e poi arrestato dopo una breve latitanza.

Estorsioni, usura, spaccio di droga e gioco d’azzardo, nell’orbita dello storico boss Giovanni DE TOMMASI, capo indiscusso della SCU leccese e della moglie ilde SAPONARO il traffico internazionale di cocaina, hashish e marijuana con approvvigionati in Francia, avveniva grazie ai contatti mantenuti da SAVARY Cyril Cedric con fornitori colombiani e spagnoli.

La contrapposizione tra il clan “PELLEGRINO” ed il gruppo capeggiato da marino MANCA di campi aveva generato anche gravi fatti di sangue. A fare scalpore le presunte collusioni del clan “PELLEGRINO” con i responsabili dell’Amministrazione comunale di Squinzano che avevano portato ad esempio all’assegnazione di alloggi popolari ed altre utilità. Le indagini continuano, all’appello manca l’altro Pellegrino, patrizio, e poi il cerchio si chiuderà.

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