Politica

Cinque “impresentabili” tra i candidati pugliesi, Tomaselli: “Non sono del Pd”

Cinque pugliesi candidati alle prossime regionali saranno tra gli “impresentabili” scovati dalla commissione nazionale Antimafia presieduta da Rosy Bindi. Lo conferma il senatore brindisino Salvatore Tomaselli, che di quella commissione fa parte e che bolla come “fantasiose” le indiscrezioni circolate nelle ultime ore su quattro sostenitori di Emiliano e due di Schittulli. “Ciò che è certo – dice – è che nessuno è del Pd”. Di chi si tratta si saprà martedì, quando verranno comunicati ufficialmente i nomi dei candidati interessati, che comunque non potranno essere espulsi dalle liste. “Il criterio – spiega Tomaselli – tiene conto di diversi elementi, tra cui il rinvio a giudizio e le condanne riportate con riferimento a reati nei confronti della pubblica amministrazione”.

Lo aveva ribadito qualche giorno fa anche il procuratore nazionale Antimafia, Franco Roberti: “il discrimine per determinare se una persona è candidabile è il rinvio a giudizio, e questo lo si può accertare. Non conosco – aveva detto –  la categoria giuridica degli “impresentabili“. Ma c’è un codice di autoregolamentazione che i partiti hanno firmato e con il quale si impegnano a non candidare persone rinviate a giudizio, condannate anche in primo grado o raggiunte da misura di custodia cautelare non annullata per una serie di reati gravi, come i reati di mafia, quelli contro la pubblica amministrazione o i reati in materia ambientale. Io mi attengo a questo criterio oggettivo”.

C’è attesa per conoscere con certezza la posizione di chi è finito sotto la lente della commissione parlamentare, che ha deciso di setacciare le liste dopo lo scandalo dei candidati campani nelle file di De Luca. È una fotografia preventiva quella che verrà fuori nei prossimi giorni, un modo per dare agli elettori uno strumento per scegliere con consapevolezza: “Se si dice che nelle liste ci sono impresentabili, si deve anche dire ai cittadini che gli impresentabili non vanno votati“, ha rimarcato Rosy Bindi.

E qualcuno, anche nel Salento, inizia già a tremare.

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