Cronaca

Tap, la guerra del cantiere: il Comune blocca i sondaggi. Società va in Procura

MELENDUGNO- Dalle aule di tribunale alle campagne di Melendugno. La guerra sul gasdotto si sposta sul cantiere per i sondaggi geotecnici necessari per delineare il tracciato a terra del tubo. Nelle scorse ore, la polizia municipale, dopo un’ispezione, ha bloccato i lavori. Tap stavolta ci va giù pesante: esposto in Procura e richiesta di risarcimento danni, che ammontano a 5mila euro al giorno.
Il nodo della questione è uno dei punti in cui sono effettuati i rilievi, per il quale, secondo la contestazione fatta dai vigili, la multinazionale non avrebbe l’autorizzazione paesaggistica, “trattandosi di sito gravato da vincolo paesaggistico ai sensi del d.lgs. 42/2004”. per cui, intimazione di sospensione lavori, “fino alla verifica della documentazione tecnica e di tutte le autorizzazioni possedute”.

Per Tap, però, si tratta di uno dei punti autorizzati dal decreto della Prefettura di Lecce del 30 maggio 2014 e non di uno dei quattro per i quali è in attesa di ricevere l’autorizzazione paesaggistica dai competenti uffici regionali, “chiamati a supplire – dice – l’immotivata inerzia del Comune di Melendugno”. Per questo lo ritiene un “ atto illegittimo e arbitrario, considerato che la documentazione è in possesso dell’ufficio tecnico comunale già dallo scorso 7 ottobre 2014 (data della Comunicazione di inizio lavori) e, soprattutto perché disposto in palese violazione dell’ordinanza del Tar del Lazio del 28 gennaio scorso”.

È ai giudici amministrativi che la società si era rivolta, dopo la precedente sospensione dei sondaggi, il 7 ottobre, e vincendo il ricorso. Il Tar, infatti, aveva stabilito che quei sondaggi “sono quelli per i quali non è risultato necessario il nulla osta paesaggistico”, “costituiscono adempimento della prescrizione del decreto VIA”, sono urgenti “al fine di poter compilare la progettazione esecutiva” e “non comportano un’alterazione permanente del territorio ed hanno portata ridotta”.

Ecco perché Tap ha azionato ora due strumenti: ha diffidato il Comune a revocare l’atto ed ha informato dell’accaduto la Procura di Lecce. Di più, comunica che “intende chiedere il risarcimento dei danni derivanti dalla sospensione dei lavori sia riguardo al fermo delle attività in corso (pari a 5.000 euro al giorno), sia per i relativi ritardi nell’esecuzione dei lavori di costruzione del gasdotto”.

Per i quali,tra l’altro, è appena arrivato un altro via libera, la revisione del Nulla Osta di Fattibilità rilasciato dal Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Lecce che ha annullato la prescrizione relativa all’aumento del 50 per cento delle distanze di sicurezza, che restano pertanto fissate in 20 metri per lato della condotta.

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