Cronaca

Via gli ulivi con “sintomi di Xylella”, rischio cemento: progetti per case e discoteca

LECCE- Molti ulivi colpiti dal disseccamento rapido, nella zona del Gallipolino, potrebbero ben presto lasciare spazio al cemento: nel giro di poche settimane, sono già due i progetti finiti sotto la lente degli investigatori. E il rischio è che sia solo l’avvio di un fenomeno che potrebbe prender piede nell’area, trasformando le aree agricole in urbane o produttive. 

Il primo progetto è relativo ad un’abitazione tra Sannicola e Alezio e per questo i proprietari del fondo hanno presentato richiesta di svellimento di sette ulivi che presenterebbero sintomi di contagio. Il secondo, invece, riguarda la realizzazione di una discoteca in località Fontana, zona Li Sauli, in agro di Taviano, lungo la strada provinciale 289. Presentato dalla Yes srl, ha incassato da poco tutte le autorizzazioni, compresa la variante allo strumento urbanistico visto che l’area è definita come E2, a “verde agricolo”.

La struttura per intrattenimento danzante – musicale dovrebbe sorgere in un ex deposito di palme (ce ne sono 126), in una zona confinante ad ovest con “proprietà privata olivetata avente gli inequivocabili sintomi di Xylella fastidiosa”, idem a nord e a est, come descritto nella perizia tecnico agronomica allegata al piano progettuale. Nei quasi due ettari interessati, però, oltre a 60 cespugli di querce spinose, ci sono anche 16 piante secolari di Ogliarola “che presentano gravi sintomi dell’attacco di Xylella fastidiosa. Nonostante la precedente proprietà – dice ancora la perizia – abbia proceduto da oltre un anno ad effettuare diversi interventi fitosanitari, potature del secco, concimazioni arature e diserbi”, non si è riusciti a bloccare il disseccamento. Dunque, che si fa? “Per gli ulivi si apporteranno le procedure di svellimento e smaltimento in situ previa richiesta di autorizzazione agli uffici competenti”.

Normale procedura, prevista dalle norme, come tra le altre la decisione di esecuzione varata dall’Ue a luglio. Inoltre, “a compensazione delle piante da abbattere – spiega l’agronomo Piero Tunno che ha curato la perizia – nel progetto è prevista la piantumazione di un bosco di 12500 mq che servirà anche come barriera fonoassorbente, la presenza di un’area verde di 7mila mq e di tetti verdi”. Ma c’è un dettaglio che emerge e che fa drizzare le antenne agli investigatori a corredo del fascicolo aperto in Procura per diffusione colposa di una malattia delle piante e in mano alle pm Elsa Valeria Mignone e Roberta Licci. Riguarda la certezza con cui si ascrivono a Xylella i sintomi del disseccamento, ma senza analisi di laboratorio.

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