COPERTINO- Copertino potrebbe far fruire, alla sanità del Salento, un reparto luccicante e nuovo di zecca ma è tale da sei anni. L’inaugurazione risale al 2009 e assessore alla sanità era, addirittura, il Prof. Tommaso Fiore. Dall’epoca nulla più se non tre nuovi assessori vendoliani che niente hanno fatto per creare le condizioni dell’apertura effettiva del reparto di terapia intensiva post operatoria nel presidio ospedaliero di Copertino. Le conseguenze? Oltre allo spreco di denaro pubblico, visto il non utilizzo, il disagio per gli utenti. Difatti i pazienti vengono dirottati a Brindisi in quanto, il nosocomio di Gallipoli non essendo codificato come quello di Copertino e Brindisi, non può ospitare degenti se non siano già ricoverati nella struttura. Lo evidenzia il consigliere regionale Mazzei che, con una pacifica irruzione, assieme ai medici ed al direttore del presidio rileva quanto la struttura del Salento attende da sei anni. La motivazione del non avvio del reparto scaturisce dalla mancanza di personale difatti , nell’ospedale di Copertino, la presenza di soli 14 infermieri possono coprire solo quattro gruppi di chirurgia operatoria e , di 11 medici , solo 7 sono in realtà operativi.
La beffa del nuovo piano di riordino ospedaliero? Non è prevista l’entrata a regime del reparto ma semplicemente l’utilizzo,come posti letto per la rianimazione, privando quindi il nostro territorio di un servizio, la terapia intensiva post operatoria, non solo carente ma indispensabile per il Salento.