LECCE – Assolto perché il fatto non sussiste: secondo la giudice del rito abbreviato Antonia Martalò l’ex rettore Domenico Laforgia non commise abuso d’ufficio. Il pubblico ministero Paola Guglielmi, aveva chiesto la condanna a due anni di reclusione, ma il giudice ha condiviso in pieno la tesi difensiva sostenuta dagli avvocati Viola Messa e Michele Laforgia che hanno smontato l’impianto accusatorio sostenendo come gli elementi d’accusa non avessero alcun fondamento né di fatto né di diritto. Il Tribunale è stato chiamato a giudicare su autorizzazioni rilasciate alla società “Laforgia Bruni partner” di cui l’ingegnere faceva parte fino a giugno di tre anni fa con il 50 per cento delle quote.
Autorizzazioni per progetti che poi erano stati valutati come carenti di innovazione dal Consiglio nazionale delle ricerche. A Laforgia, poi, era mossa anche un’altra accusa: uno dei progetti arrecava anche la firma dello stesso ingegnere. L’inchiesta scattò con una serie di esposti inviati in Procura a segnalare una serie di presunte irregolarità, privilegi e malversazioni all’interno dell’ateneo salentino. All’assessore all’Innovazione del Comune di Lecce Alessandro Delli Noci accoglie con entusiasmo la sentenza, convinto da sempre che l’ex rettore abbia sempre operato in trasparenza”