Cronaca

Ulivi, Efsa: “Mai coinvolti nel capire se è Xylella a farli seccare”

LECCE- E’ Xylella fastidiosa a far seccare gli ulivi? L’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, chiarisce che “non ha ricevuto il compito di fornire un parere scientifico sull’eziologia” della malattia del disseccamento rapido degli ulivi.
Lo fa con una lettera inviata ieri a Peacelink e scritta dal direttore generale Bernhard Url, che spiega che non è stato mai chiesto ad Efsa di esprimersi sul rapporto di causa-effetto fra i diversi patogeni che intervengono nella malattia. Di più, dopo il parere del novembre 2013 e lo studio del gennaio 2015, completato a marzo scorso dalla lista delle piante ospiti, il direttore dice che “ nella sua opinione scientifica” l’EFSA ha notato che “le ricerche hanno dimostrato che gli ulivi con i  sintomi erano in genere colpiti da un complesso di infestanti, comprendenti la Xylella fastidiosa, da diverse specie di funghi appartenenti al genere Phaeoacremonium and Phaemoniella, e dalla Zeuzera pyrina”, un lepidottero.

Un nuovo parere sarà fornito entro il 17 aprile, come richiesto dalla Commissione Europea, la cui politica di controllo della malattia, attraverso la distruzione delle piante infette, è stata rimessa in dubbio dopo i documenti forniti, tramite da Peacelink, dalle associazioni del territorio, in particolare Spazi Popolari, che nella zona dell’epicentro della malattia sta curando 500 ulivi con metodi naturali. È scritto nella lettera rivolta dalla stessa Commissione all’Efsa: “Abbiamo ricevuto dalla Ong italiana Peacelink informazioni scientifiche e tecniche secondo le quali Xylella fastidiosa non è la causa del fenomeno del declino degli ulivi in Italia meridionale ma solo un elemento endogeno presente negli ulivi, che non è attivo o aggressivo a meno che una serie di funghi (…) non infettino le piante e creino le condizioni favorevoli per lo sviluppo della Xylella fastidiosa. Allo stesso tempo la Ong italiana sostiene che esistono possibilità di trattamento per questi funghi”.

Studi in tal senso sono stati prodotti dall’ateneo di Foggia, per quanto l’Università di Bari e il Cnr siano di avviso diverso, e cioè che Xylella sia la prima e principale causa dei disseccamenti delle piante, come dimostrerebbero tra l’altro i test di patogenicità di cui si attende però pubblicazione scientifica.

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