BARI- Vitali, Schittulli ma anche Fitto e Berlusconi nella capitale. L’oncologo doveva incontrare l’ex cavaliere ma questo delega Toti e Vitali.
Schittulli si indigna e pretende di parlare con l’ex Premier. Intanto si confronta con il consigliere politico, Toti, e con il coordinatore regionale, Luigi Vitali, ma da questi riceve un chiaro messaggio: “deciditi entro poche ore se sei il nostro candidato a prescindere dalle scelte di Fitto, questo è il comunicato che se firmato potrebbe sancire, da subito, l’inizio della tua e nostra campagna elettorale”.
Schittulli dice no, si arrabbia per il trattamento e pretende di incontrare il leader di Arcore. Questo temporeggia e l’oncologo, nel frattempo, pone le sue condizioni per nulla favorevoli al cavaliere.
Primo punto tutti in lista senza alcuna esclusione e subito dopo una lista dei ricostruttori aperta alla società civile. L’ordine delle richieste, prettamente Fittiane, fa infuriare Berlusconi che annulla definitivamente l’incontro. Schittulli torna in Puglia con un unico risultato: quello di aver posto, lui, l’ultimo aut aut e se entro venerdì non riceverà risposte da quel di Arcore si dichiara pronto a proseguire nell’interesse dei pugliesi. Come dire: io convinco Fitto a fare una sua lista ma voi non ponete condizioni contro nessuno ma , essendo questo lo scoglio maggiore , è come se avesse deciso, utilizzando questo escamotage, ad andare avanti con i “ricostruttori” ed una parte del Nuovo CentroDestra.