LECCE- Mancato full time ed esternalizzazione del servizio informatico: i nodi di Sanitaservice Lecce tornano al pettine con quella che viene avvertita come una “discriminazione” nei confronti dei colleghi delle altre Asl di Puglia, dove il passaggio al tempo pieno, da giugno scorso, è già avvenuto. E dunque, tornano anche le proteste. In mattinata, lo sciopero proclamato dal sindacato più rappresentativo, l’Usb, con volantinaggio e presidio davanti alla direzione di via Miglietta. Precede il sit in che nelle prossime ore porterà a Bari 200 dipendenti per manifestare di fronte alla sede del Consiglio regionale.
Ad astenersi dal lavoro anche i 22 addetti del servizio informatico, internalizzato nel 2012 e ora, in base alle linee guida regionali, destinato ad essere di nuovo esternalizzato, “nonostante – denuncia il sindacato – un risparmio di 1.800.000 euro”.
Poi, c’è quella che viene vista come “L’ultima beffa”: l’esclusione di tutti gli ausiliari dai corsi di riqualificazione in operatori sociosanitari, cosa che è già avvenuta nelle altre province.