LECCE- Sono a dir poco agitate le acque in cui naviga “Albaservice”, e le società partecipate più in generale, effetto (anche ma non solo) del combinato legge Delrio, cosiddetta “SvuotaProvince” e legge di stabilità. Il tema è stato al centro di “Controvento”, fari puntati soprattutto sulla società della provincia di Lecce, sulla quale non si è potuto dibattere in studio in presenza del suo amministratore unico Damiano D’Autilia.
130 i dipendenti di Albaservice, ma per il consigliere provinciale di opposizione Giovanni Siciliano non ci sono certezze su quel numero perché...
Opposizione a Palazzo dei Celestini, sindacato e lavoratori avrebbero voluto confrontarsi con D’Autilia, ma il timoniere di Albaservice ha pensato di disertare i nostri studi dopo aver – in prima battuta – accettato l’invito. All’iniziale conferma segue il silenzio: una serie di nostre telefonate ed sms cadono nel vuoto. la determinazione ad averlo in studio viene frustrata, i nostri ripetuti tentativi di contattarlo vengono ignorati.
Una condotta che porta il consigliere provinciale di opposizione, l’esponente di “Salento Bene Comune” Giovanni Siciliano a dire…Intanto il collegio sindacale, l’organo preposto al controllo della partecipata sembra chiedere lumi sui conti a D’Autilia, ma il presidente del collegio, Filippo Calò, non aiuta a fare chiarezza: “Siamo in attesa del bilancio, daremo il nostro contributo tecnico da revisori”
Questo è lo stato dell’arte per Fragassi, e la febbre della partecipata – secondo la sindacalista – si evince anche dalle risposte offerte alla regione dal vertice della partecipata.
Giorgio Demetrio