Cronaca

Xylella, Mignone: “Non possiamo indagare sull’Istituto agronomico mediterraneo, gode di immunità”

LECCE- Il Salento si mobilita per salvare gli ulivi malati. Dopo Coldiretti, anche il Comune di Ruffano avvia la raccolta fondi per finanziare la ricerca al fine di contenere le infezioni da Xylella o di altro patogeno responsabile del disseccamento. Il Consiglio comunale si è affidato al (CO.DI.LE) Consorzio di difesa e valorizzazione delle produzioni intensive dell’ambiente e del territorio rurale della Provincia di Lecce per due motivi: è un ente di diritto pubblico e collabora con  la Facoltà di Agraria di Foggia. La speranza è che i ricercatori universitari, attraverso questa “colletta”, possano accelerare le loro sperimentazioni. Il CO.DI.LE. ha acceso un conto corrente presso la Banca Popolare Pugliese. Il sindaco di Ruffano, Carlo Russo, vuole dare vita a una “telethon dell’olivo”. Un possibile vaccino e cura, intanto, sembra essere stato brevettato dall’Università di Bologna: la sperimentazione è stata autorizzata da Silletti e partirà subito dopo il 28 marzo. Ci sarà prima una conferenza stampa.

Nessuna colletta in questo caso: tutto a spese della start-up dell’Università di Bologna a cui fornisce il supporto logistico un’azienda salentina (Geoambiente). I concimi biologici dell’Università di Bologna hanno funzionato con la malattia del kiwi nel Lazio. Intanto, vanno avanti le iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica.

Il comitato Voce dell’Ulivo in sinergia Monsignor Vito Angiuli (Vescovo della diocesi Ugento – Santa Maria di Leuca), invita i salentini tutti ad unirsi alla fiaccolata che partirà sabato 28 marzo alle ore 19:30 dal piazzale del convento dei Padri Trinitari nel Comune di Gagliano del Capo: una specie di via crucis dell’Ulivo. Novità inquietanti sul fronte giudiziario: Elsa Valeria Mignone, che indaga da un anno per diffusione colposa di malattia della pianta, lancia l’allarme per la fretta con cui si vuole intervenire perché “la situazione è complessa, le zone d’ombra da diradare numerose e il tempo a disposizione è poco.

Il fatto che gli alberi d’ulivo presentino segni di disseccamento e muoiano per disseccamento non vuol dire che questo fenomeno sia prodotto dalla xylella- spiega la pm leccese – Allo stato attuale questo non è stato ancora dimostrato». Si indaga sull’ormai noto workshop del 2010 da cui si sospetta che sia sfuggito il batterio, ma la pm avverte che “l’Istituto agronomico mediterraneo, dove si è svolto il convegno, gode per legge di immunità assoluta.[…]Sicchè, pur avendo il Ministero autorizzato l’introduzione di germi patogeni a scopo di sperimentazione presso il predetto istituto, nessuna verifica contemporanea o postuma può essere effettuata da chicchessia sulla correttezza dei metodi usati nella sperimentazione”. La magistratura, quindi, indaga con le mani legate.

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