LECCE- Si torna a parlare dell’Operazione Game Over. Nella giornata odierna il gup Alessandra Ferraro ha inglitto ben 55 anni di carcere a 10 degli 11 imputati leccesi.
Il blitz venne eseguito dai carabinieri di Brindisi nel novembre 2013. In quell’occasione furono eseguite 46 ordinanze di custodia cautelare. Le accuse a carico degli indagati, disseminati principalmente tra il sud della provincia di Brindisi e il nord di quella di Lecce, sono di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsioni, danneggiamenti, possesso di armi, spaccio e traffico di droga. Con l’aggravante, per alcuni, di aver favorito la Sacra Corona Unita.
Il tutto in un’operazione che ha sgominato un presunto clan affiliato al clan dei tuturanesi “Rogoli – Buccarella – Campana” attivo nella zona sud della provincia di Brindisi, tra Cellino e San Pietro Vernotico. L’attività principale: lo spaccio. La droga, secondo quanto accertato, proveniva da Andria. Accertati anche casi di estorsione e danneggiamento. In particolare ai danni dei clan nemici, in quella che è stata una sorta di guerra per il controllo del territorio: da una parte, Raffaele Renna. Dall’altra, la famiglia Fago, ormai senza più potere dopo l’arresto di Ercole Penna.
Le indagini portarono anche all’arresto per l’omicidio di Saponaro del terzo dei fratelli Orofalo di Cellino. Si tratta di Angelo Orofalo, di 21 anni, al momento dell’agguato seduto in auto assieme ai due congiunti.