Cronaca

Racale, trovato morto il 41enne scomparso

RACALE- Il corpo è stato ritrovato nel canalone pieno d’acqua fino a qualche ora prima. Nel primo pomeriggio, dopo giorni di ricerche, l’epilogo della scomparsa di Mauro Scanferla è stato tragico. Il suo cellulare era a trenta metri di distanza, in quel fosso dalle pareti di cemento, alla periferia di Racale, in località Monterutunnu. Sarà l’esito dell’ispezione cadaverica e poi dell’autopsia a stabilire come l’uomo sia finito lì dentro. Se è scivolato, se è stato suicidio o se si è trattato di altro.
L’unica certezza è che, dopo le piogge intense degli ultimi giorni, i primi raggi di sole hanno portato a galla la verità più triste: il cadavere è quello del 41enne di cui non si avevano più notizie dal 25 febbraio. Nato a Luino, residente a Racale, domiciliato nella comunità San Francesco di Ugento, da quest’ultima Scanferla si era allontanato, mercoledì scorso. Addosso un paio di jeans scuri, maglione grigio-nero e giubbotto verde militare, berretto con visiera, scarpe da ginnastica.

Di lui si era persa ogni traccia. Intense le ricerche, dopo la denuncia di scomparsa presentata giovedì e l’attivazione del Piano provinciale. Per tutta la giornata, gli elicotteri hanno sorvolato a bassa quota centro abitato e campagne, mentre i vigili del fuoco del distaccamento di Gallipoli e i carabinieri della compagnia di Casarano, coadiuvati dalle unità cinofile, hanno perlustrato l’intera zona, tra casolari, pozzi, strutture abbandonate. E, appunto, anche canaloni. Mauro Scanferla lo hanno trovato in uno di questi, sottoposto al piano stradale, a poca distanza dalla carreggiata e con il corpo inzuppato d’acqua.

Mauro Scanferla

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